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Divieto di fumo in spiaggia

da redazione

La lotta del Codacons: divieto di fumo nelle spiagge

Il Codacons dichiara: “la necessità di tutelare la salute pubblica dai pericoli legati al fumo passivo (si ricorda che il fumo provoca 80mila morti l’ anno solo in Italia), associata all’esigenza di difendere l’ ambiente dai mozziconi di sigaretta lasciati sulla sabbia che impiegano fino a 5 anni per decomporsi e inquinano i mari più della plastica, deve portare a vietare il fumo sulla totalità delle spiagge di tutta Italia”.

Nuova battaglia del Codacons, il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori. L’oggetto? Il fumo passivo in spiaggia, deleterio per la salute dei bagnanti. L’associazione sostiene infatti che “in certe condizioni, l’inquinamento generato dalle sigarette fumate sotto gli ombrelloni può superare quello che si registra in una zona ad elevato traffico di auto” (sulla base dei dati forniti dall’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano).

L’associazione di consumatori si dice pronta a una battaglia legale per chiedere ai prefetti di «ordinare alle amministrazioni comunali l’adozione di apposite ordinanze tese a stabilire divieti di fumo e di abbandono di prodotti da tabacco sulle spiagge di loro competenza».

Latina divieto di fumo e plastic free

Latina nel frattempo si è mossa e dal 1° luglio è attiva un’ordinanza antifumo in spiagge libere e stabilimenti: vietato fumare entro dieci metri dalla linea del bagnasciuga, oltre a questo è anche plastic free. Vietato fumare nel Lazio a Ladispoli, Anzio e sull’Isola di Ponza.  E mentre Latina è virtuosa a Senigallia è stata discussa, esaminata e infine ritirata la mozione sul divieto di fumo in spiaggia e nei luoghi sensibili della città. Malgrado vi fosse un pieno accordo, nel comune di Senigallia, hanno valutato essere troppe le perplessità e le difficoltà del attuare un simile divieto. Puntano al buon senso ( che non c’è purtroppo) e preferiscono sensibilizzare i ragazzi, sul disincentivare certi comportamenti e sull’impegno dei parlamentari ad approvare una legge quadro in sede nazionale. Si poteva tranquillamente fare uno e l’altro, puntare a sensibilizzare con campagne informative ma allo stesso tempo limitare il divieto anche a certe aree.

Altre spiagge classificate Smoke free sono Bibione, nella frazione di San Michele al tagliamento, nel Veneziano, Lerici , il Golfo dei Poeti, Savona, Rimini, Pesaro e San Benedetto del Tronto, Porto Cesareo e Manduria in Puglia. Smoke free è anche la Sardegna con il prima linea Olbia e Sassari a dare l’esempio a tutte le altre spiagge dell’isola. A seguire abbiamo anche isole siciliane di Lampedusa e di Linosa dove è stato imposto il divieto delle sigarette dal 1° Giugno.

Il fumo passivo: i danni

Parliamo di fumo passivo ogni volta che si respira il fumo di tabacco consumato da altri. Molti sono gli studi realizzati negli ultimi anni sull’argomento e tutti convergono verso la stessa conclusione: il fumo passivo fa male e danneggia la salute in molti modi. Le sigarette infatti contengono più di 4.000 sostanze chimiche, tra cui circa una sessantina considerate potenzialmente cancerogene.

Le categorie che più hanno bisogno di essere tutelate dal fumo passivo sono i bambini e le donne in stato di gravidanza. Per loro infatti i danni potenziali sono molto maggiori. Tra questi abbiamo:

  • Aumenta il rischio di contrarre il cancro ai polmoni, altre forme tumorali e la leucemia
  • Aumenta i rischi di malattie cardiovascolari
  • Compromette le funzionalità respiratorie (come tosse e formazione di muco)
  • Peggiora le patologie esistenti come allergie, mal di testa o irritazioni agli occhi
  • Predispone alla SIDS, la morte improvvisa del lattante, quando la madre è stata esposta al fumo passivo durante la gravidanza.
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La legge in vigore contro il fumo

L’ultima legge che aveva come oggetto il fumo è stata varata all’inizio del 2016. Ha sancito il divieto di fumare in auto se a bordo ci sono minorenni o donne in stato di gravidanza, pena una multa fino ai 500 euro. Non solo. Il divieto è esteso anche agli spazi aperti, nei pressi di ospedali o università ospedaliere, di istituti di ricerca scientifica di cura pediatrica, così come degli istituti di ricerca e cura a carattere scientifico. Pena: una multa fino a 250 euro.

L’intento della legge che regolamenta il fumo non è tutelare solo la salute dei non fumatori, ma anche l’ambiente. Prevede infatti anche una multa di 300 euro per chi getta i mozziconi a terra o in spiaggia.

La proposta del Codacons

Codacons vuole di più. Il fumo deve essere vietato sempre in spiaggia, e non solo quando si è in prossimità di bambini e donne incinte. La proposta di legge fa seguito a provvedimenti già adottati da numerosi comuni italiani che hanno dichiarato guerra al fumo passivo anche all’aperto, a seguito dei numerosi studi che ne sanciscono la pericolosità e i danni.

Codacons vuole portare questa scelta su scala nazionale e non lasciare che la scelta sia presa a discrezione a livello locale.

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