Si è svolta nella Biblioteca “Riccardo Morandi” di Colleferro il 26 ottobre scorso la Tavola Rotonda intitolata “Quasi Ruins” con l’Università di Salerno. La presentazione è stata ospitata nell’Aula di Alta Formazione della Biblioteca.
Il progetto PRIN-PNRR “Quasi-Ruins. Place, nostalgia and future in late-industrial Italian Towns” è una ricerca antropologica promossa dall’Università degli Studi di Salerno e focalizzata sulla città di Colleferro. Una iniziativa che andrà a scandagliare aspetti storici della città industriale e dei suoi profili identitaria peculiari per poi passare a delineare le possibili prospettive future che percorrerà la Città.
“QUASI-RUINS” intreccerà studi sulla memoria, sull’antropologia urbana, sul patrimonio e su varie dimensioni sociali, proponendo di esplorare la crisi del paradigma industriale e i nuovi immaginari di sostenibilità.
L’incontro ha visto una partecipazione numerosa. Ad aprire la discussione è stato il saluto del Sindaco Pierluigi Sanna. L’evento è poi proseguito con gli interventi dei docenti Federico Scarpelli e Katia Ballacchino dell’Università degli Studi di Salerno. Entrambi i relatori hanno dapprima messo in luce come è nato e quali interessi di ricerca abbia il progetto, che si soffermerà sui processi sociali e culturali legati all’industrialismo, alla memoria, alla nostalgia e agli immaginari di futuro di Colleferro.
In seconda battuta, è stato spiegato che l’antropologia oggi fa ricerca mettendosi in ascolto delle persone, costruendo relazioni profonde, permanenze di lunga durata e forme di relazione di tipo collaborativo. Questo tipo di approccio sarà in primo luogo praticato dai due ricercatori dell’Università degli Studi di Salerno, Giacomo Nerici e Simone Valitutto, che nei prossimi mesi porteranno avanti le ricerche.
L’incontro del 26 ottobre è stato caratterizzato da una tavola rotonda che ha visto una partecipazione molto intensa del pubblico. Durante il dibattito aperto i diversi interventi si sono interrogati su tratti costitutivi dell’identità di Colleferro, come la de-industrializzazione, la data di fondazione della città, il senso di appartenenza legato al tessuto occupazionale, il rapporto con la fabbrica in senso generazionale e l’ambiguità del concetto di rovine. Oltre a promuovere un dibattito su questi temi, il seminario ha avuto come obiettivo l’invito alla partecipazione collaborativa delle diverse componenti della città, affinché possano contribuire attivamente alla realizzazione delle ricerche e allo svolgimento del progetto.
Alessandra Battaglia