Home Cultura e Spettacolo Colleferro: Commemorazione dell’86° Anniversario dello scoppio della Fabbrica del tritolo

Colleferro: Commemorazione dell’86° Anniversario dello scoppio della Fabbrica del tritolo

Cerimonia e concerto, Sanna valorizza la memoria: "I buoni frutti vengono solo da chi ha solide radici"

da Alessandra Battaglia

Ieri Colleferro ha ricordato con una giornata di eventi l’86° anniversario del tragico scoppio nello Stabilimento degli esplosivi della Società Bombrini Parodi Delfino. La commemorazione del drammatico evento da parte dell’Amministrazione comunale colleferrina si è svolta in due appuntamenti molto sentiti: la mattinata con la cerimonia ufficiale di deposizione della corona di alloro e in serata un concerto tributo alle vittime dello scoppio della fabbrica del tritolo che ci fu il 29 gennaio 1938. I fatti dell’epoca ebbero un’eco nazionale che sconvolse tutta Italia.

Questa giornata speciale ha visto la partecipazione attiva dell’intera comunità, con un programma da mattina a sera che ha saputo coinvolgere tanto i cittadini di ogni età quanto le autorità locali ed i tanti rappresentanti istituzionali.

Le celebrazioni commemorative sono iniziate in mattinata, alle 9, in un freddo pungente, con la deposizione di una corona d’alloro ai piedi del monumento dedicato ai caduti, un gesto simbolico di grande valore che ha reso rispettoso omaggio alla memoria per le vittime del ’38.

A guidare le fasi della cerimonia il Sindaco di Colleferro, Pierluigi Sanna, affiancato dall’Assessore Riccardo Ambrosetti in rappresentanza del Comune di Anagni, dal Presidente del Consiglio comunale Emanuele Girolami e da diverse altre cariche istituzionali, tra cui molti tra rappresentanti delle forze dell’ordine ed associazioni locali.

Nelle parole del Sindaco Sanna tutti i presenti hanno ripercorso la tragica sequenza degli eventi che portarono alle due esplosioni. Sanna ha fatto riferimenti precisi ricordando a chi erano legate le 60 vittime e gli oltre 1500 feriti. Ha ricordato le famiglie che furono maggiormente colpite dagli eventi del 24 gennaio 1938 tanto per la perdita quanto per le menomazioni di un proprio caro; unendo anche ricordo di gratitudine per  i soccorsi che videro impiegate 39 squadre dei Vigili del Fuoco e numerosissimi concittadini.

Il discorso del Primo Cittadino ha sottolineato però anche tutti i progressi fatti in tema di sicurezza sul lavoro nel corso degli anni, sottolineando l’importanza di imparare dagli errori del passato, specie rivolgendosi alle giovani generazioni presenti nella rappresentanza della scolaresca. In un breve estratto Sanna dichiara:

«Un tragico evento che la città non ha dimenticato e non potrà mai dimenticare… Altri scoppi, anche mortali, si verificarono negli anni successivi, però debbo dire che i progressi fatti sul piano della sicurezza sul lavoro, sono stati incredibilmente importanti».

Alla deposizione della Corona d’alloro ai piedi del monumento dedicato ai caduti in quel tragico evento, oltre al Sindaco di Colleferro, all’Assessore Riccardo Ambrosetti ed al Presidente del Consiglio Emanuele Girolami, il Capitano Vittorio Tommaso De Lisa, Comandante la locale Compagnia Carabinieri, il Capitano Alessia Mazzaferri, Comandante la locale Compagnia Guardia di Finanza, il Luogotenente Antonio Carella, Comandante la locale Stazione Carabinieri, la Dottoressa Antonella Pacella Dirigente della Polizia Locale, rappresentanti del Commissariato della Polizia di Stato e del Distaccamento dei Vigili del Fuoco di Colleferro.

Tra le autorità politiche presenti numerosi componenti della Giunta e del Consiglio Comunale, di maggioranza e di opposizione. Diverse e numerose anche le rappresentanze delle Associazioni dei Bersaglieri, dell’Arma dei Carabinieri, dell’Arma Aeronautica e dell’Ancri.  Hanno preso parte alla manifestazione anche gli alunni di una classe della Scuola primaria di primo grado “Dante Alighieri” di Colleferro.

Dopo la deposizione della Corona d’alloro da parte del Sindaco Sanna, don Nando Brusca – Cappellano dell’Ospedale “L.P. Delfino” di Colleferro – ha ricordato come la città ha vissuto nel tempo la memoria dello Scoppio:

Quando eravamo piccoli alle 3 del pomeriggio suonava la sirena e suonava ancora cinque minuti dopo. Mentre giocavamo a pallone ci fermavamo, non sapevamo nemmeno il perché. Ricordiamo queste vittime perché non si verifichino più eventi del genere: conoscere la storia serve a questo, a non ripetere gli errori del passato.

A seguire una volontaria dell’Associazione Carabinieri ha dato lettura dei nomi delle 60 vittime dello scoppio e dei rispettivi luoghi di provenienza ed anche i bambini della scuola elementare hanno letto un testo in ricordo di quella tragedia.

Il Sindaco Sanna, dopo aver salutato i presenti, ha ripercorso la sequenza degli eventi che quella tragica mattina causarono le due esplosioni con 60 morti ed oltre 1500 feriti, con riferimenti alle famiglie che furono maggiormente colpite – per la perdita o le menomazioni di un proprio caro – ed ai soccorsi che videro impiegate 39 squadre dei Vigili del Fuoco e numerosissimi concittadini.

«Un tragico evento che la città non ha dimenticato e non potrà mai dimenticare. Altri scoppi, anche mortali, si verificarono negli anni successivi, però debbo dire che i progressi fatti sul piano della sicurezza sul lavoro, sono stati incredibilmente importanti».

L’altro evento che ha celebrato la ricorrenza si è tenuto dalle 20,30 nell’Auditorium “Fabbrica della Musica”,  in Piazza 29 Marzo 1950 a Colleferro Scalo con i solisti dell’Orchestra di fiati dei Monti Prenestini ed Ernico-Simbruini.

Prima che iniziasse il concerto, nell’auditorium pienissimo, eppure in un improvviso silenzio pieno di rispetto,  a dare lettura dei nomi delle 60 vittime dello scoppio e dei rispettivi luoghi di provenienza, è stata la dott.ssa Adele Carlucci a cui è seguito un intervento interessantissimo e toccante del sindaco Sanna che ha ripercorso a braccio i fatti di quel tragico 24 gennaio 1938. L’Auditorium era gremito e tutti i presenti hanno seguito la presentazione del primo cittadino con grande attenzione.

Molto vivido l’affresco d’epoca tratteggiato dalle parole del Sindaco Pierluigi Sanna, in cui si delinea la scelta di lavorare in fabbrica per godere delle migliori condizioni, fatta però da chi era figlio di un mondo contadino e non aveva dimestichezza o conoscenza del mondo dell’industria e dei suoi pericoli, in grande parte erano semi-analfabeti.  Riportiamo un particolare passaggio:

Mi colpiva sempre la storia di coloro che lavoravano alla nitroglicerina. Il lunedì, quando iniziavano di nuovo i turni di lavoro in fabbrica, puntualmente erano presi da forti cefalee, perchè la nitroglicerina è un vaso dilatatore, e accusavano il colpo perchè lavorare con il mal di testa è fastidioso per tutti. Allora il venerdì, quando se ne andavano a casa per il fine settimana, oramai assuefatti alla nitro, se la mettevano  sul cappello un po’ di nitroglicerina così la conservavano con sè anche il sabato e la domenica ed il lunedì, al rientro al lavoro in fabbrica, avevano meno mal di testa.

Lo stesso Sindaco Sanna prosegue poi a raccontare i fatti del 24 gennaio 2024 così:

Era un’Italia diversa, dove le norme sulla sicurezza sul lavoro erano effettivamente molto diverse e dove si poteva portare la nitroglicerina sul cappello per evitare il mal di testa il lunedì. Era un’Italia nella quale di sabato mattina due operai non avevano nessuno a cui chiedere come disostruire un tubo sul quale non saliva l’aria compressa perchè portava il tritolo alla torre di granulazione. Quando si accorsero che era ostruito, invece di smontare tutto, si era ad un passo dalla Guerra e non si poteva fermare nulla, di certo non  la produzione, allora decisero di batterci su con uno scalpello di ferro, invece che con uno scalpello di rame o di legno come su qualche regolamento magari illeggibile si sarebbe dovuto apprendere. E quella scintilla provocò a quei due operai, e a tutti quelli che seguirono, la mattinata tragica del 24 gennaio 1938 che noi come colleferrini, ma farlo solo come colleferrini sarebbe molto riduttivo, come italiani, avendo sentito l’elenco che ha letto prima Adele, dobbiamo fare nostra come momento tragico della nazione e del Paese in generale e come occasione di celebrazione dei caduti ma anche come attualità perchè non sono finiti i morti sul lavoro nel nostro Paese, anzi purtroppo una tragica cronaca riempie le rassegne stampe ogni mattina.

La musica ha preso il posto delle parole con un lungo ed emozionante concerto, parimenti seguito da tutto il numerosissimo pubblico accorso con grande attenzione, come sottolineato in chiusura dallo stesso direttore Maestro Leonardo Laserra Ingrosso, Colonnello Maestro della Banda di Finanza. Protagonisti sul palco del bel luogo di cultura, “Fabbrica della Musica”, “I Solisti dell’Orchestra di Fiati Monti Prenestini ed Ernico Simbruini” a cui la platea ha tributato frogorosi applausi intervallando tutti gli intervalli tra un brano e l’altro.

Gli artisti che si sono esibiti sono: Angelo Patamia al flauto, Massimo Ranieri e Floriana Girolami agli oboi, Antonello Timpani e Francesca Ferrazzi ai clarinetti, Raffaele Ramunto e Dionisio Gualdino ai fagotti, Luigi Ginesti, Giulia Matera e Luca Cerbara ai corni, Maurizio Simonelli al violoncello, Alfredo Germani al contrabbasso. Il repertorio in programma è partito con Gounod “Petite Symphonie” (Adagio e allegretto, Andante cantabile, Scherzo, Finale) per passare a Dvrorak “Serenade Op.44” (Moderato quasi marcia, Menuetto, Andante con moto, Finale). A concludere la bellissima serata musicale “La Vita è bella”- Suite, di Piovani e Ruggeri. Scroscianti applausi.

La giornata di commemorazione si è conclusa dunque con il concerto nell’Auditorium “Fabbrica della Musica”, che ha visto la partecipazione dei Solisti dell’Orchestra di Fiati dei Monti Prenestini ed Ernico-Simbruini. Il repertorio, variegato e emozionante, ha reso omaggio alle vittime e alla resilienza della comunità di Colleferro.

L’evento ha dimostrato il forte legame tra la comunità e la sua storia, evidenziando la capacità di Colleferro di onorare la memoria delle vittime attraverso momenti di riflessione e cultura, dimostrando che nonostante il passare degli anni, il ricordo di quel tragico giorno resta saldamente radicato nel cuore della città.

Questi i valori fondanti di una comunità coesa, riassunti dal Sindaco Pierluigi Sanna:

 

Dobbiamo sempre ricordarci chi siamo, da dove veniamo e che storia abbiamo alle nostre spalle perchè effettivamente i buoni frutti vengono sempre da piante che hanno profonde radici.

Alessandra Battaglia

 

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