Home Cultura e Spettacolo Reportage di Sant’Antonio a Cave: la tradizione che emoziona

Reportage di Sant’Antonio a Cave: la tradizione che emoziona

da Alessandra Battaglia

Cave, tra i Colli Prenestini, ha celebrato lo scorso 19 gennaio la giornata clou dedicata alla Festa di Sant’Antonio Abate. Tra le festività più attese e sentite del territorio, si tratta di una tradizione che affonda le radici nella cultura rurale e che ogni anno richiama tante persone, unendo fede, musica, folklore e una sincera partecipazione popolare. Nel Reportage di Monolite Notizie il videoracconto della celebrazione con le interviste che svelano radici della festa e pagine della storia di Cave. Dal 14 al 19 gennaio, Cave si è vestita a festa per accogliere la memoria del Santo protettore degli animali e dei mezzi di trasporto. Culmine dei festeggiamenti domenica con la sfilata di mezzi agricoli, mezzi di soccorso, autoveicoli e motoveicoli che, seguiti da tante persone che hanno portato a benedire anche animali domestici, ha attraversato in un circuito le strade principali del paese. La parata, nonostante il meteo incerto, ha visto la partecipazione, non solo dei residenti, ma anche di diversi visitatori venuti da Roma e dalle zone circostanti per vivere un’esperienza unica, lontana dalle consuete manifestazioni turistiche. I visitatori giunti da Roma hanno anche colto l’occasione per ammirare il percorso delle Villette Liberty di Cave e per visitare anche il museo “Lorenzo Ferri”.

Come da tradizione, la festa di Sant’Antonio Abate ha avuto il suo fulcro nelle benedizioni, oltre che delle persone, anche dei veicoli con momenti molto teneri dedicati alla benedizione degli animali, anche cuccioli, che per l’occasione hanno preso parte all’evento. Cani e gatti, portati amorevolmente o condotti al fianco dei loro padroni, erano tutti pronti a ricevere la benedizione di Sant’Antonio Abate, simbolo di protezione e prosperità per l’anno a venire. Un evento che rinnova l’antico legame tra l’uomo e gli animali, che da sempre sono considerati compagni preziosi di vita e lavoro. La benedizione degli animali, infatti, non è solo un rito religioso, ma un atto di devozione che riafferma il rispetto per la natura e il mondo rurale. A rendere ancora più colorata e suggestiva la sfilata è stata la presenza di mezzi di trasporto di ogni tipo: dalle automobili ai trattori, dai mezzi di soccorso ai furgoni, tutti pronti a essere benedetti per chiedere protezione e prosperità. Non solo animali, dunque, ma anche la vita quotidiana, il lavoro agricolo ed il rispetto per tutte le attività che l’uomo svolge con l’ausilio di macchine sono stati celebrati attraverso questi veicoli, simbolo del continuo impegno della comunità locale. La sfilata si è trasformata in una vera e propria carovana, un omaggio al passato quando animali da soma e carri agricoli percorrevano le stesse vie con lo stesso spirito di sacrificio e dedizione.

A guidare il corteo la statua di Sant’Antonio Abate, portata dalle confraternite locali con spirito di abnegazione e devozione. La presenza delle autorità religiose, civili e militari ha aggiunto solennità all’evento, ma è stata la partecipazione della gente comune a dare alla festa il suo vero cuore pulsante. Presente l‘Amministrazione di Cave con il Sindaco Angelo Lupi, il Comandante della Polizia Municipale Valentina Tredicini. I partecipanti, a piedi o a bordo dei loro veicoli, si sono radunati dalle prime ore del pomeriggio  in Piazza del Plebiscito, avviandosi poi in processione lungo le vie principali di Cave, come Via Cavour, Viale Pio XII, Piazza Marconi e Corso Vittorio.  Il corteo ha attraversato i viali principali di Cave accompagnato dal suono festoso della Banda Musicale “Giacomo Puccini” di Cave, diretta dal Maestro Mario Muraglione e presieduta dall’avv.Alessandro Pasquazi. Con un repertorio che alternava brani tradizionali a pezzi più allegri e spensierati, la Banda GPC ha contribuito a creare un’atmosfera di festa che ha coinvolto ogni partecipante, trasformando il pomeriggio in un evento indimenticabile. La musica ha accompagnato la processione e ha reso ancor più speciale la solennità della cerimonia, creando un perfetto equilibrio tra sacralità e folklore.  Il momento culminante della sfilata si è svolto al termine del corteo quando l’arciprete don Loris Rodella ha impartito la benedizione finale che è stata accompagnata dalla distribuzione dei pani benedetti e dei santini con l’immagine del Santo, distribuiti vicino alla Chiesa della Collegiata Santa Maria Assunta. Ma la Festa di Sant’Antonio a Cave non si è limitata solo alla sfilata. Durante tutta la settimana, la comunità ha vissuto intensamente la devozione religiosa, con celebrazioni tra messe e funzioni liturgiche hanno visto la partecipazione attiva dei fedeli, che hanno avuto l’opportunità di ricevere il pane benedetto, simbolo di protezione e prosperità per l’anno nuovo. Il 17 gennaio, giorno di Sant’Antonio Abate, si è celebrata la messa solenne, che ha dato il via alla preparazione della grande festa popolare.

La Festa di Sant’Antonio Abate di Cave è dunque molto più di una semplice ricorrenza religiosa. È un’esperienza che unisce tutta la comunità, celebrando la vita, il lavoro e le tradizioni locali, in un incontro di devozione, cultura e folklore. Per chi arriva da fuori, è stata l’occasione per scoprire un angolo autentico della provincia romana, dove la tradizione non è solo un ricordo del passato, ma una realtà viva, che continua a colorare le strade e le piazze del borgo. In una giornata che mescola spiritualità e spensieratezza, la Festa di Sant’Antonio Abate a Cave ha confermato ancora una volta il suo ruolo di cuore pulsante della comunità, che celebra con orgoglio la propria storia e le proprie tradizioni. Un appuntamentocbe ha fatto vivere insieme una festa che sa essere allo stesso tempo solenne e gioiosa, popolare e religiosa.

Alessandra Battaglia

 

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