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Mostra su Munch a Roma: 100 opere

Baldassarre: "importante mostra Munch, artista simbolo '900"

da redazione

Edvard Munch -l’artista dell’urlo più famoso della storia dell’arte- da domani, martedì 11 febbraio 2025,  è protagonista dell’esposizione presso Palazzo Bonaparte a Roma con una grande monografica in occasione del Giubileo e del 25° anniversario di Arthemisia. L’Urlo”, iconico dipinto ispirato a un grido straziante (reale o metafisico) che aveva percepito durante una passeggiata al tramonto. Nato nel 1863 nella Norvegia rurale, l’artista crebbe sotto l’influenza dell’impressionismo e del realismo. Nel corso della sua carriera collaborò con le avanguardie tedesche e francesi e, sebbene il suo lavoro inizialmente suscitò forti critiche, avrebbe presto riscosso un grande successo. Ma negli anni ’30, i suoi lavori vennero considerati “degenerati” e furono confiscati dal regime nazista.

L’arte di Munch esplora la psiche umana e le sue ossessioni moderne (in particolare mortalità, solitudine, ansia e depressione) attraverso un naturalismo simbolico fatto di colori brillanti e ambientazioni desolate. Negli anni ’30, i suoi lavori vennero considerati “degenerati” e furono confiscati dal regime nazista. Oggi, le opere di  Munch sono esposte nei musei più famosi del mondo: il solo Munch Museum di Oslo detiene oltre 24.000 dipinti tra disegni e stampe, realizzati dall’artista nel corso della sua lunga carriera.

L’evento di inaugurazione odierno è stato commentato dall‘assessore alla Cultura della Regione Lazio Simona Baldassarre che ha dichiarato:

È importante oggi per Roma e per il Lazio inaugurare questa bellissima mostra dedicata ad un artista simbolo del Novecento, Edvard Munch. Una esibizione che rafforza i nostri rapporti con un paese amico come la Norvegia e che ci permette di ribadire come Roma e il Lazio abbiano tantissimo da offrire, non solo attraverso il circuito del patrimonio pubblico, ma anche attraverso fondazioni e realtà private”.

Una occasione imperdibile per immergersi nell’universo emotivo e potente di uno degli artisti più significativi di sempre che racconterà attraverso circa un centinaio di opere il suo lessico dei colori e delle forme che lo rendono unico nel panorama artistico. Quattro mesi per conoscere dal vivo opere iconiche che , accanto al celebre L’Urlo, di cui sarà possibile ammirare una versione particolare, costellano l’itinerario espressivo del maestro. L’appuntamento rappresenta una possibilità straordinaria per lasciarsi catturare da Edvard Munch, uno degli artisti più rivoluzionari e influenti della storia dell’arte moderna. In occasione del Giubileo e del 25° anniversario della fondazione di Arthemisia, la rassegna si inserisce in una stagione espositiva di grande valore, con l’intento di rendere omaggio a un maestro capace di raccontare come pochi la complessità e le inquietudini dell’animo umano. Munch è riconosciuto come un pioniere dell’Espressionismo. Nato in Norvegia nel 1863, in un contesto rurale dell’epoca, Edvard Munch è infatti reputato dalla critica quale uno dei più grandi esponenti del Simbolismo ottocentesco e un precursore dell’Espressionismo.La sua formazione è stata influenzata dai movimenti artistici dell’impressionismo e del realismo. Nella parabola della sua carriera l’Artista collaborò con le avanguardie tedesche e francesi ma, inizialmente il suo lavoro infuocò forti critiche; solo in un secondo momento sarebbe arrivato il successo probabilmente perchè interprete dei turbamenti moderni.  Malattie e stati d’animo grigi come il senso della mortalità, la solitudine, l’ansia e le sensazioni di depressione sono argomenti costanti delle sue pennellate. I temi vengono affrontati utilizzando colori brillanti e contesti delineati come desolati in un naturalismo simbolico che incarna molti dei malesseri attuali. La sua arte è infatti profondamente legata alle emozioni e ai turbamenti interiori, elementi che emergono con forza nelle sue opere più celebri, tra cui il già citato “L’Urlo” (1893), che è diventato simbolo di angoscia universale.

L’assessore alla Cultura della Regione Lazio Simona Baldassarre sempre in occasione della inaugurazione della mostra di Munch a Palazzo Bonaparte ha inoltre aggiunto:

“Un’offerta  che non è solo legata alla grande bellezza dell’arte classica, o del Barocco, ma anche alle avanguardie del Novecento e alla contemporaneità. Una vocazione di cui sono prova questa mostra e la grande retrospettiva sul Futurismo, fortemente voluta dal nostro governo, e visitabile presso la Gnamc. Grandi kermesse culturali che danno lustro all’intero nostro paese, e significativamente, perchè inaugurate in occasione del Giubileo. Rispetto a questi obiettivi, la Regione Lazio è fortemente impegnata e pronta a fare la sua parte”.

La mostra, curata da Patricia G. Berman – una delle maggiori esperte mondiali dell’artista norvegese – presenterà un percorso emozionante che ripercorre la vita e l’opera di Munch. In esposizione ci saranno ben 100 opere, provenienti dal Munch Museum di Oslo, che raccontano il suo universo visivo, tra temi di morte, solitudine, amore e natura. Tra le opere più significative vi saranno anche “La morte di Marat” (1907), “Notte stellata” (1922–1924), “Le ragazze sul ponte” (1927), “Malinconia” (1900–1901) e “Danza sulla spiaggia” (1904). Un’opera straordinaria che arricchirà la mostra è una delle versioni litografiche de L’Urlo (1895), custodita a Oslo. L’iconica opera si ispira ad uno straziante grido  (reale o metafisico) che lo stesso Much aveva ascoltato mentre faceva una passeggiata al tramonto. Nel 2012, quando la versione del 1895 de L’Urlo fu venduta all’asta, diventò l’opera di pittura più costosa della storia. Pur di averla nella sua collezione privata il miliardario americano Leon Black pagò 120 milioni di dollari a Sotheby’s New York. Gli “Urli” sono anche tra i “must have” anche delle opere più ambite dai Lupen internazionali visto che due delle quattro versioni de L’Urlo sono state oggetto di furti. Nel 1994, la versione del 1893 fu rubata dalla National Gallery di Oslo, mentre nel 2004 dal Munch Museum scomparve la versione del 1910. (Ambedue le opere sono state recuperate e restituite ai rispettivi spazi espositivi). Una particolarità dell’artista Edvard Munch è che inizialmente voleva diventare ingegnere, infatti si iscrisse alla facoltà di ingegneria presso l’Università tecnica di Kristiania (oggi Oslo) che lasciò dopo un solo anno per perseguire la carriera di pittore. Una personalità sfaccettata che arriva a Roma offrendo un’opportunità giubilare unica per ammirare questa icona assoluta della pittura moderna in una veste inedita e affascinante. Questa retrospettiva arriva a Roma a oltre vent’anni di distanza dall’ultima esposizione dedicata a Munch, ed è destinata a essere la più grande mai realizzata nella capitale. Il progetto è realizzato grazie al patrocinio della Reale Ambasciata di Norvegia a Roma e in collaborazione con il Munch Museum di Oslo.

David Cardarelli

 

Riepilogo Info

Mostra personale

Edvard Munch

dall’11 febbraio 2025 al 2 giugno 2025

presso Palazzo Bonaparte – Spazio Generali Valore Cultura,
Piazza Venezia 5, Roma

info@arthemisia.it     Tel. +39 06 87 15 111

La mostra sarà visitabile dal pubblico dal 11 febbraio al 2 giugno 2025. Gli orari di apertura sono dal lunedì al giovedì, dalle 9:00 alle 19:30, mentre il venerdì, sabato e domenica si potrà visitare dalle 9:00 alle 21:00. La biglietteria chiude un’ora prima.

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