Home RubricheCose mai viste Gerano, dove i fiori raccontano la fede: l’Infiorata più antica d’Italia

Gerano, dove i fiori raccontano la fede: l’Infiorata più antica d’Italia

da redazione

In un piccolo, delizioso angolo d’Italia, a Gerano, che dista pochi chilometri da Roma, il tempo si ferma e la devozione prende forma tra petali, colori e mani sapienti. Nel borgo incastonato tra le colline laziali tutto si prepara a vivere uno dei momenti più intensi e poetici della sua tradizione: l’Infiorata in onore della Madonna del Cuore, in programma per domenica 27 aprile 2025.

Un appuntamento che non è solo festa o spettacolo, ma rito collettivo, testimonianza viva di fede e identità. La comunità intera si stringe attorno alla figura della Madonna, la “Regina” del paese, per offrirle un dono fatto di fiori veri, disposti con pazienza, precisione e amore in un tappeto lungo e variopinto che attraversa il cuore del paese. Per saperne di più Monolite notizie vi propone il videoservizio della conferenza con il racconto degli amministratori e l’illustrazione del programma: cliccando qui.

La sera del sabato precedente segna l’inizio del miracolo. Dopo la suggestiva “Calata” del quadro della Madonna del Cuore – opera del pittore settecentesco Sebastiano Conca – dalla chiesa di Santa Maria Assunta, il silenzio della notte si colora di vita. Centinaia di volontari – giovani, anziani, famiglie intere – iniziano a disegnare con petali e profumi le immagini sacre, senza l’ausilio di stampi o tecniche moderne: solo mani, cuore e tradizione.

Quella di Gerano è l’infiorata più antica d’Italia, documentata fin dal 1740. Sopravvissuta a guerre, terremoti e sfide del tempo, ha continuato a sbocciare, anno dopo anno, con una forza sorprendente. I maestri infioratori NON USANO Nè SEGATURA Nè POLVERI COLORATE – come in altre manifestazioni – ma esclusivamente petali veri. Il risultato è un capolavoro effimero, che vive solo per poche ore, ma che rimane impresso nella memoria di chi lo ammira.

Ogni quadro floreale – quest’anno ne saranno realizzati otto, più un “lunotto” conclusivo – racconta un tema spirituale, sociale o culturale. Dal Giubileo 2025 con l’apertura della Porta Santa nel carcere di Rebibbia e il logo ufficiale dell’Anno Santo, fino all’omaggio alla città di Subiaco, capitale italiana del libro, passando per il ricordo emozionante del giovane Carlo Acutis, presto santo. Un dialogo tra tradizione e attualità che rende questa infiorata più che mai viva e significativa.

In poche parole Monolite propone ai Lettori una gita che vale il viaggio!
Visitare Gerano in occasione dell’Infiorata è un’esperienza che va oltre la bellezza estetica. È un’immersione in un’Italia autentica, fatta di gesti antichi, sorrisi sinceri e profumi che raccontano storie. Le viuzze acciottolate si riempiono di visitatori, artisti, curiosi e pellegrini. La luce calda dell’illuminazione accompagna il cammino, mentre l’aria si impregna del profumo dei fiori e dei ricordi. L’architettura è morbida e avvolgente, ha il sapore del tempo e il calore familiare di un paese i cui, tra famiglie, ci si conosce tutti da sempre. In questa atmosfera d’altri tempi che ha saputo trasmettere i valori alle giovani generazioni, che difatti non solo partecipato con grande trasporto alla manifestazione floreale, ma cumulano anche ruoli amministrativi di rilievo, si respira qualcosa di raro: la sacralità della semplicità.

Gerano, con la sua accoglienza genuina, diventa così una meta perfetta per una gita fuori porta in primavera. Tra arte, spiritualità e tradizione, ogni passo tra i quadri floreali è un invito a rallentare, a meravigliarsi, a lasciarsi ispirare.

In un mondo che corre veloce, l’Infiorata di Gerano ci ricorda che c’è ancora tempo – e spazio – per la bellezza che nasce dal cuore.

David Cardarelli

 

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