Un incontro significativo per il futuro di Colleferro e le prospettive di lavoro nel suo territorio ha avuto luogo il 26 novembre 2024 presso la nuova Aula Consiliare nel Palazzo Morandi, ex sede BDP, lungo Corso Garibaldi. In una giornata che ha visto la partecipazione di autorità locali, rappresentanti delle forze dell’ordine e studenti, è stato firmato un accordo storico tra il Comune di Colleferro e l’Università La Sapienza di Roma, destinato a creare un ambito condiviso che possa diventare un punto di incontro tra il mondo universitario, il territorio e il settore del lavoro legato allo Spazio nella città che ha ricoperto il ruolo di (primo comune italiano) Capitale Europea dello Spazio nel 2022. Anche il convegno è stato un altro passo fondamentale per un futuro all’insegna dell’innovazione, dell’occupazione e della crescita. Un passo decisivo per il progresso tecnologico ed economico di Colleferro, ma anche una straordinaria opportunità per le nuove generazioni. A loro vengono infatti aperte porte verso nuove possibilità di formazione, ricerca e occupazione. Un futuro che prende forma oggi, con l’obiettivo di costruire un ecosistema vibrante, dove l’innovazione, il lavoro e la comunità si intrecciano, pronti ad affrontare con determinazione le sfide che ci attendono.
Ad introdurre il convegno Francesco Guadagno, Assessore del Comune di Colleferro ed inoltre, in qualità di relatori erano presenti Mario Cospito, Consigliere del Ministro delle Imprese e Made in Italy e Diplomatico, Emanuela Droghei, Componente Commissione Sviluppo economico Regione Lazio, Natale Di Cola, Segretario Generale Cgil Roma e Lazio, Marco Biagioni, già Delegato Generale CVA e Dirigente Avio. A presentare l’accordo sono stati il Prof. Antonio Carcaterra e Prof. Mauro Valorani de La Sapienza Università di Roma. Le conclusioni sono state affidate a Pierluigi Sanna, Sindaco di Colleferro e Vice Sindaco Città Metropolitana di Roma Capitale. A moderare il convegno la dott.ssa Rosanna Rossi, Comune di Colleferro. Oltre ai relatori, ed al pubblico, in sala erano presenti anche il Dirigente del locale Commissariato della Polizia di Stato, dott.ssa Rita Sverdigliozzi, il Comandante la Compagnia dei Carabinieri, Capitano Vittorio Tommaso De Lisa e la Comandante la Compagnia della Guardia di Finanza, Capitano Alessia Mazzaferri. Una presenza che ha ribadito l’importanza della collaborazione tra le istituzioni e la comunità per favorire la crescita del territorio e garantire la sicurezza.
L’evento, che ha visto la presenza di numerosi partecipanti, è stato aperto dall’Assessore al Lavoro Francesco Guadagno, (di cui invitiamo i Video Lettori a seguire l’intervista nel videoservizio di Monolite Notizie allegato al presente articolo), che ha delineato le premesse dell’importante accordo.
«Oggi lanciamo una sfida, quella dell’innovazione tecnologica. Un’innovazione che deve essere messa a disposizione del nostro territorio, affinché diventi un grande laboratorio di innovazione sociale»,
ha sottolineato l’Assessore.
“Dopo l’idea di Colleferro Capitale Europea dello Spazio oggi lanciamo un’altra sfida, quella dell’innovazione tecnologica. Un’innovazione tecnologica che però siamo convinti vada messa a disposizione del territorio e possa diventare un grande laboratorio di innovazione sociale. Parliamo di creare ecosistemi diversi tra di loro che si parlano, si contaminano, e quindi riescono ad arricchire il patrimonio intellettuale delle nostre aziende e anche a potenziare il livello occupazionale”
Un tema che ha dominato il dibattito, con l’auspicio di creare ecosistemi interconnessi che arricchiscano le imprese locali, potenziando l’occupazione e stimolando la crescita economica. Il settore aerospaziale rappresenta una delle voci più promettenti in termini di occupazione stabile. Un’occupazione che ha mostrato una crescita continua, ma che oggi si trova di fronte alla difficoltà di reperire manodopera specializzata. La collaborazione con l’Università La Sapienza, e in particolare con il Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale, è stata presentata come la chiave per costruire un ponte tra le scuole superiori, l’università e il mondo delle imprese.
«L’accordo permetterà la creazione di laboratori congiunti, dove gli studenti della Sapienza e quelli delle nostre scuole superiori possano collaborare e contaminarsi, affrontando insieme le sfide scientifiche e tecnologiche del futuro»
Un altro punto cruciale sollevato durante l’incontro è stato l’importanza di allineare le competenze delle giovani generazioni con le reali esigenze del mondo del lavoro offrendo opportunità reali di occupazione. L’obiettivo è quello di potenziare le prospettive di occupazione dei ragazzi, ma anche di riscoprire e valorizzare mestieri anche particolarmente affascinanti come quelli legati appunto all’Ingegneria Spaziale che, grazie all’indotto delle grandi industrie, rappresentano un forte volano per lo sviluppo. La passione per le discipline legate allo Spazio, specie se coltivata nelle giovani generazioni, può consentire di offrire alle nuove promesse in erba del settore di farsi largo fin da subito per consentire anche una più stimolante realizzazione delle aspettative lavorative future per le prossime generazioni. L’accordo stretto tra la Città e l’Università offre prospettive lavorative interessanti in particolare per i giovani. E infatti direttamente dai banchi di scuola sono arrivati a sedersi in sala anche diversi giovani allievi, potenzialmente interessati ad approfondire gli argomenti trattati nel convegno. Al centro del progetto c’è la crescita del territorio, un valore importante, soprattutto in un’epoca in cui la disoccupazione giovanile rappresenta una sfida enorme per l’intero Paese Italia.
Nel prendere la parola, la Consigliera regionale Emanuela Droghei, componente della XI Commissione – Sviluppo economico e attività produttive, start-up, commercio, artigianato, industria, tutela dei consumatori, ricerca e innovazione della Regione Lazio, ha dichiarato:
«Questa è un’occasione davvero importante intanto è di lancio per un progetto davvero innovativo, ma è anche un momento di riflessione su quello che c’è, su quello che serve e su quello che sarà. Voglio ringraziare in particolare anche l’Università La Sapienza perché io trovo molto coraggiosa questa scelta, di uscire fuori dai confini romani. Sappiamo bene che la Capitale è un grande attrattore che però troppo spesso risucchia tutte le energie positive e diciamo anche che cattura tutte le attenzioni sui progetti innovativi che riguardino le imprese, che riguardino la cultura, che riguardino insomma tutto il mondo della trasformazione che le città possono mettere in campo. Quindi mi sembra un atto molto coraggioso, da parte della più grande università d’Italia, venire ad investire in un Comune di provincia, seppure dai connotati così innovativi, perché spostarsi, per un’istituzione così grande, non è mai semplice. E non lo dico in una chiave logistica, naturalmente, ma lo dico più in una chiave culturale… Quindi grazie”.
Successivamente si sono alternati gli interventi del Segretario Generale Cgil Roma-Lazio Natale Di Cola; si è collegato in videoconferenza, l’Ambasciatore Mario Cospito, Consigliere Diplomatico per lo Spazio del Ministro delle imprese e del Made in Italy, che annovera nei suoi trascorsi anche come Responsabile delle relazioni istituzionali di Avio; il Prof. Antonio Carcaterra, Direttore del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Ingegneria Aerospaziale de “La Sapienza” Università di Roma; il Prof. Mauro Valorani dello stesso dipartimento; l’Ing. Viviana Ferretti, che da studentessa proprio de La Sapienza di Roma, oggi è dipendente di Avio (di cui potete seguire la videointervista nel nostro servizio allegato a questo articolo); il ricercatore Mario Pindaro Migliorino, del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Ingegneria Aerospaziale de “La Sapienza” che ha partecipato attivamente alla “Summer School” – organizzata dalla Cva – prima come studente e poi in veste di organizzatore.
Riportiamo il discorso tenuto dal Prof. Antonio Carcaterra e rimandiamo i Lettori di Monolite Notizie al nostro Videoservizio dove altri tra i principali relatori esprimono la sintesi dei loro interventi.
Il Prof. Antonio Carcaterra ha osservato:
“Ci siamo incontrati la prima volta per immaginare questo tipo di accordo i primi di agosto. Siamo due istituzioni pubbliche, quindi sicuramente strumenti abbastanza potenti, però in realtà vincolati da tutta una serie di procedure. Il fatto che in realtà – se togliamo il mese di agosto – siamo riusciti in poco tempo a portare questo accordo alla vostra attenzione, significa che c’era una forte volontà di volerlo attuare.
Noi siamo un dipartimento di ingegneria, io in particolare intervengo oggi come direttore del dipartimento, sono un professore di meccatronica, e in realtà l’opportunità di collaborare con il territorio e di collaborare con l’industria, è un’opportunità per noi importante. E quindi voglio sottolineare il fatto che per noi è un’opportunità quella di avere un rapporto con il territorio.
Immaginate che oggi il nostro dipartimento è un dipartimento che vede al suo interno 90 persone che sono strutturate – ciò significa sostanzialmente che sono pagate dal Ministero – ma con l’attività che noi svolgiamo, insieme al sistema produttivo, quindi al sistema industriale, arriviamo ad avere 200-250 persone, che sono quindi tutte quante persone molto importanti, giovani, che riusciamo a mantenere all’interno delle strutture universitarie, proprio in funzione di questa interazione con il territorio. In realtà questa interazione è profonda, perché l’università che un po’, nell’immaginario collettivo, sviluppa problemi di carattere teorico, in qualche modo insegue la ricerca, cioè insegue qualche cosa che è la comprensione di solito di qualche fenomeno, di qualche principio di funzionamento nel caso dell’ingegneria, in realtà invece ha un effetto propulsivo molto forte quando si viene ad incardinare all’interno delle attività di carattere industriale.
Quindi questo è un elemento per noi di grande importanza.
È chiaro che oggi siamo qui perché c’è una storia di collaborazione, ovviamente con Avio, però il nostro impegno sul territorio è presente da tempo. Abbiamo aperto una sede a Latina, abbiamo collaborazioni con il territorio anche qui intorno, su tutta la dorsale pontina fino ad arrivare a Frosinone… quindi esiste una forte interazione tra i nostri laboratori e i laboratori del territorio.
E vorrei dire anche – vedo qui dei giovanissimi che sono presenti in prima fila – di che cosa si alimenta questo sistema, se vogliamo fare un passo indietro. Si alimenta ovviamente dei giovani, si alimenta di quelle leve che noi andiamo a ricercare molto spesso, anche prima che si diplomino; perché questo è un elemento che permette di alimentare con le nuove generazioni proprio quel meccanismo che è alla base poi del funzionamento, dell’esistenza dell’università.
E fatemi dire anche che in realtà c’è un effetto molto importante sulla parte di formazione. E l’interazione con i giovani è una delle missioni dell’università. Fatemi addirittura aggiungere che in realtà proprio un dipartimento di ingegneria che magari nelle sue prospettive ha sempre a che fare con la tecnologia, ultimamente ha dato anche molto spazio alla parte che riguarda proprio la formazione, non dei giovani come voi, ma addirittura dei giovanissimi.
È qui presente anche una nostra collega, la professoressa Gisario, noi abbiamo messo su – all’interno del nostro dipartimento, un anno e mezzo fa – un gruppo che si chiama Engineering Women for Women cioè quindi ingegneria delle donne per le donne. Pur essendo un progetto interno al nostro dipartimento, è utile per andare a cogliere quei talenti addirittura quando i ragazzi sono piccolissimi, cioè sono bambini, vale a dire, che quindi interveniamo addirittura all’interno delle scuole elementari con alcuni progetti, anche perché gli psicologi ci dicono che è quello il momento chiave per poter aumentare in qualche modo la presenza femminile all’interno dei nostri sistemi.
Allora per noi l’interazione con il territorio è un’interazione piuttosto profonda, che va dalla parte dell’alta tecnologia e della interazione con il mondo produttivo per aumentare la competitività del territorio a livello internazionale. Ma d’altra parte invece ha anche la funzione di porgere una mano alle nuove generazioni, perché questo sistema è sostanzialmente un sistema che noi immaginiamo fortemente integrato.
Quindi questo è il messaggio che sicuramente, come dicevano anche il sindaco e l’assessore, è un messaggio che è rivolto soprattutto alla componente più giovane di questa comunità. E all’interno di questo progetto noi ci sentiamo totalmente immersi e totalmente impegnati in quelli che sono poi gli accordi che abbiamo preso con i vostri rappresentanti…».
In chiusura della conferenza, si è proceduto alla firma dell’accordo, sottoscritto dall’Assessore Guadagno, per il Comune di Colleferro, e dal Prof. Antonio Carcaterra per “La Sapienza” Università di Roma.
Alessandra Battaglia