La trentunesima edizione del Palio di Artena si è conclusa con la vittoria della Contrada via Velletri. Ma questo è solo l’ultimo tassello, un aspetto della magnifica festa popolare che ha creato, in un mosaico di grandi emozioni e forte coinvolgimento, una rievocazione storica imponente che ha saputo valorizzare al top usi, costumi e tradizione enogastronomica artenese. Stupenda la sfilata con un corteo di oltre 500 stupendi figuranti in costumi d’epoca. Gli artenesi hanno voluto celebrare la rappresentazione della visita di Papa Paolo V ad Artena che rispose all’invito del Cardinal Nepote a visitare il Paese, all’epoca Feudo di Montefortino, nel lontano 11 ottobre 1615. Il maestoso e coloratissimo corteo ha attraversato Artena circondato da tanti popolani sia a piedi che a cavallo, accompagnati da sbandieratori e saltimbanco che hanno movimentato la festa, tutti con attrezzature d’epoca e costumi storici. La sfilata è arrivata proprio nella Villa Borghese di Artena, location della sfida tra contrade.
Dopo aver frequentato questo evento culturale per tante giornate, siamo perfettamente d’accordo:
“Il Palio di Artena è il più bello del Lazio”
come dice con orgoglio il nuovo giovane Sindaco di Artena Silvia Carocci, da poco eletta a guidare questa comunità che ci è sembrata dai sentimenti autentici e schietti.
Una manifestazione che richiede un enorme sforzo logistico per costruire nella bellissima Villa comunale un enorme maxi fortino di legno che ospita, in uno scenografico terrazzamento, ben dieci stand di ottima gastronomia gestiti dalle altrettanto dieci contrade di Artena. La festa si dipana in dieci giornate: un tempo che scorre in modo avvincente al ritmo serrato delle sfide che creano in una grande arena al fresco degli alberi uno scenario davvero suggestivo che non ha eguali in tutta la zona. Un appuntamento che è ormai una tradizione per residenti e turisti. Gli ingressi disegnano numeri da capogiro ma le presenza si distribuiscono comodamente tra le tante tavolate e le lunghe panche di legno. Tutti seguono lo spettacolo con grande trasporto.
Il vertice di tutto è un omone che trasmette esattamente l’immagine della manifestazione: possente e rassicurante, fedele alla tradizione, un ampio viso illuminato da occhi azzurri e il carisma sereno di un buon padre di famiglia che in questo caso è proprio la grande famiglia del Palio. Si chiama Giuseppe Bucci e somiglia proprio ad un uomo d’altri tempi, capace, diretto e sincero.
Sui volumi di pubblico che, nel volgere di pochissimo, raggiunge una consistenza impressionante, ci spiega Livio Pincarelli:
Ho visto crescere i figli nel Palio, oggi sono capitani o presidenti di contrada. Ne sono orgoglioso e sono felice di aver portato, grazie alla collaborazione di tutti, questa manifestazione ad un livello che vede centomila presenze nelle dieci serate.
Dietro questo risultato c’è un grande lavoro, svolto in un anno da capitano e in quattro anni da presidente dell’ente Palio oltre al grande rispetto, che sento sempre vivo, mostratomi da tutti i contradaioli.
Ci tengo a ringraziare tutti gli sponsor che in tutti questi anni ci hanno aiutato a risolvere tutte le esigenze del nostro Palio”.
Dopo aver sentito i suoi racconti, mentre gustavamo insieme gran parte delle squisitezze dei menù proposti, è stato molto emozionante vedere Livio Pincarelli che traboccava di commozione quando la sua Contrada ha vinto uno dei giochi più faticosi e al contempo più emblematici del Palio: la battitura del grano.
Questo è il gioco più bello di tutti. Per i nostri avi che erano tutti contadini, grandi lavoratori, era un momento di duro lavoro. Ci si ritrovava tutti, dopo la mietitura del grano, a battere le spighe per tirare fuori il frutto proprio come avete visto fare adesso.
Dice Livio tra lacrime di felicità circondato dagli abbracci dei suoi contradaioli.
Ci incantano tutti i concorrenti. Due maestosi buoi, che sembrano scolpiti nel marmo, dopo aver sfilato con incedere regale durante il corteo nel cuore antico di Artena, ora troneggiano di lato all’arena dove si disputano i giochi. I cavalli sono stupendi ma a rubarci il cuore sono senza dubbio i somari. Intanto arrivano in pista uno più bello dell’altro tanto da non saper scegliere dove posare gli occhi. Un fisico scolpito da lucidi fasci di muscoli e dei musetti espressivi ed irresistibili. Sono meravigliosi: uno è bianco con delle macchie grigio perla quasi come fosse una seta griffata, sul musetto sembra indossi il trucco smokey eyes. Un altro sembra fatto di cioccolato e splende facendo bella mostra di sè. Quando sembra che non ce ne possa essere un altro più bello per completare l’assortimento perfetto, ecco che arriva un altro esemplare che sembra appena uscito da un cartone animato della Disney, tutto impettito sfoggia una panciottina di colore a contrasto che sembra essere il suo orgoglio.
Il nostro preferito ha le orecchie soffici come il velluto scuro e imbottite di ciuffi bianchi che contrastano la cornice nera, due immensi occhioni che incantano al primo sguardo; prima della sfida cerca coccole strofinandosi con il lungo muso ma una volta in gara mostra un caratterino da autentica star: si scatena in pista sparando via il fantino impuntandosi all’improvviso, dopo metri di corsa a razzo in cui aveva superato tutti i concorrenti. Non si può dire se siano stati più forti i commenti di stupore o le risate, davvero incontenibili.
E comunque a volare sono almeno un paio di fantini, uno in particolare viene scaraventato giù con tanta perfezione quasi sia un collaudato spettacolo da circo. I somarelli non solo sono tutti bellissimi da ammirare, ma regalano dei fuori programma assolutamente spassosissimi. Allora ci ricordiamo di aver letto il divertente messaggio riportato sul libretto del Palio delle Contrade di Artena:
“La Corsa con il somaro. (…) Vince chi percorre il percorso il più velocemente possibile… Sempre che il somaro sia d’accordo con il guidatore.”
Nell‘Albo d’Oro delle Contrade Via Velletri si iscrive quindi per due annate di seguito, 2023 e 2024, un fatto -questo fare il bis- già successo in passato anche ad altre contrade, come il Selvatico (2019 e 2022), Contrada Via Giulianello (2009-2024), Contrada Macere (1994-1996), Contrada Colubro (1999-2002), Centro Storico (2005-2006).
Ma, al di là di chi detenga il Palio ed il bel Gonfalone 2024, realizzato dall’artista Erminia Felici, la vittoria è proprio della Città di Artena che dimostra di fare veramente onore alla sua storia contadina.
Grande anche l’efficiente dispiegamento di forze dell’ordine e volontari. Ringraziamenti al Service Aps Diapason Associazione Arte e Spettacolo di Colleferro, e ai colleghi della comunicazione di Emotion Studio di Emanuele Latini e per aver gentilmente concesso il materiale video relativo alle riprese effettuate da Giancarlo Gramiccia ed Irene Bazzoffi con il drone.
Per ora, allegato a questo articolo, un breve assaggio del Palio di Artena. Seguirà successivamente il videoservizio completo del Palio di Artena 2024 con tutte le videointerviste anche ai vertici amministrativi tra cui il Sindaco Silvia Carocci, il Presidente del Consiglio Comunale di Artena Irene Palone, L’Assessore alla Cultura di Artena Sofia Fiorellini.
Alessandra Battaglia
1 commento
[…] Accanto alla grande festa sacra ci sarà spazio anche per attività di cultura popolare come la festa organizzata nella piazza con musica e stand gastronomici. (PER CHI VOLESSE ASSAPORARE LA MAGICA ATMOSFERA DI ARTENA proponiamo ai nostri Lettori di vedere il Videoservizio REALIZZATO LO SCORSO NATALE: cliccando qui, oppure vedere un Reportage del famoso “PALIO DI ARTENA” cliccando qui). […]