Bagno di folla e scroscianti applausi per lo spettacolo “Il romanzo della Bibbia” che ha fatto scattare il sold out a Velletri nel Teatro Artemisio Volontè. In scena ad incantare il pubblico gli straordinari Aldo Cazzullo e Moni Ovadia accompagnati dalla talentuosa musicista Giovanna Famulari. La forza dello spettacolo è la fusione in un ritmo particolarmente avvincente di narrazione, musica dal vivo e interpretazione, dando vita a un’esperienza unica, che ha conquistato -come da copione sta accadendo nel tour italiano– anche la cittadina dei Castelli Romani. Monolite Notizie ha partecipato e propone ai VideoLettori un reportage con l’intervista al famoso attore Mani Ovadia, ipnotico e affabulatore. Nel videoservizio anche le dichiarazioni dei responsabili dell’iniziativa culturale Guido Ciarla e Giacomo Zito, rispettivamente di “Fondazione De Cultura” e “Fondarc”, che, con orgoglio, hanno sottolineato il valore culturale e l’importanza dell’appuntamento. L’evento non solo non ha deluso le aspettative del numerosissimo pubblico che ha gremito il grande spazio culturale veliterno, a cui era presente, in prima fila, il ViceSindaco di Velletri Chiara Ercoli, insieme ad altre autorità veliterne, ma ha lasciato un segno memorabile nel pubblico. La performance è riuscita a trasmettere profonde emozioni con la sua solennità e la sua capacità di affrontare temi delicati e complessi in modo appassionante, senza mai abbassare il livello di attenzione. In scena, Aldo Cazzullo e Moni Ovadia, due personalità straordinarie, hanno mostrato tutta l’energia che si sprigiona dalla loro particolare alchimia. Il giornalista e scrittore Aldo Cazzullo, con la sua inconfondibile tonalità di voce, pacata e rassicurante, occupa il lato sinistro del palco. La sua figura, centrata e misurata, guida la narrazione, introducendo i temi e le vicende del Romanzo della Bibbia con una lucidità straordinaria che davvero rende impossibile perdere la concentrazione. Dall’altro lato, Moni Ovadia, l’artista poliedrico che dà vita a Dio, ai comandamenti e alle scene evangeliche, con la sua voce unica e un carisma che travalica la scena, sa incarnare con sapienza l’aspetto divino e umano di un testo che ha influenzato la storia e la cultura di tutto il mondo. Molto coinvolgenti i momenti ili cui l’artista Ovadia canta diversi brani riuscendo ad amplificare le emozioni trasmesse dallo spettacolo.
“Il teatro è fatto per gli spettatori”,
ha voluto sottolineare Moni Ovadia nella videointervista concessa al nostro giornale, sottolineando il valore imprescindibile dell’esperienza teatrale per il pubblico a cui è dedicata. “Il teatro è vita” e l’invito è di andare a teatro per VIVERE. La particolare magia creata da questo Artista d’eccezione, coniugata con l’altrettanto unico Aldo Cazzullo, crea uno spettacolo stupendo. Il pubblico, avvolto da questa empatia scenica davvero peculiare, assiste a un dialogo che scivola con naturalezza tra sacro e profano, tra riflessione e ironia. Al centro della scena, la compositrice e violoncellista Giovanna Famulari, con eleganza, sinuosità e talento non comune, esprime la potenza della musica come elemento narrativo. Con delicatezza e precisione, il suo violoncello e altri movimenti musicali con strumenti diversi accompagnano ogni passaggio, sottolineando i momenti salienti della narrazione e creando un’atmosfera sospesa tra il mistico e il profano. La sua musica non è mai invadente, ma si intreccia con le parole e i gesti degli altri due formidabili protagonisti, dando vita a un unicum teatrale dal respiro universale. Il paradosso è che dopo aver ascoltato questa narrazione -così ben orchestrata- si riflette su un’esperienza culturale che nell’aprire profondi interrogativi sul senso del divino, al contempo funge da inimitabile balsamo per l’anima. “Il romanzo della Bibbia” si sviluppa come un affresco culturale e storico che si muove con naturalezza dalla Creazione fino ad arrivare alle vicende più note e anche quelle meno esplorate dell’Antico Testamento. Le immagini proiettate sullo sfondo, frutto di una fusione tra arte visiva e grafica, accentuano la suggestione di un percorso che, pur radicato nel passato, risulta straordinariamente attuale. La Bibbia, infatti, viene letta attraverso una lente che la connette con le dinamiche della società contemporanea, con una riflessione che spesso strizza l’occhio al costume italiano e alla realtà quotidiana.
L’ironia, sempre presente, sdrammatizza alcuni passaggi più complessi, dando spazio a riflessioni più leggere e talvolta spontanee. Ma questo tocco di “leggerezza” somiglia alla pensosità di Calvino, “plana”, non sminuisce la profondità dell’opera, anzi, la rende più accessibile e capace di mantenere viva l’attenzione per tutta la durata dello spettacolo, che si sviluppa con il ritmo incalzante di una narrazione vivida e coinvolgente. Non è un caso che lo spettacolo abbia fatto sold out in diverse città d’Italia, da Napoli a Velletri (a breve sarà nella Capitale, al Teatro Vittoria Attori & Tecnici, dall’11 al 16 febbraio), passando per altre importanti location: la sua capacità di affrontare temi religiosi e storici con un approccio scientifico ma anche poetico, privo di qualsiasi tipo di strumentalizzazione o fanatismo, ha incontrato un vasto pubblico. Il messaggio che emerge da Il romanzo della Bibbia è chiaro: la conoscenza e la comprensione di un testo sacro come quello biblico non devono essere appannaggio di pochi, né tanto meno piegarsi a logiche di fede estremista. Il viaggio che Cazzullo, Ovadia e Famulari ci propongono è scientifico e al contempo onirico, un cammino alla ricerca delle nostre radici culturali, una mappa che non si ferma alla superficie ma ci invita a scavare più a fondo. È un viaggio che, come un treno che avanza tra le stazioni del nostro pensiero, porta il pubblico a riflettere sulle origini della nostra civiltà, sugli aspetti più universali e meno convenzionali della Bibbia, senza mai scivolare nel fanatismo o nel dogmatismo. A fine serata, gli applausi scroscianti hanno accolto il lavoro degli interpreti e la qualità di una rappresentazione che, pur trattando un tema complesso, ha saputo coinvolgere ogni spettatore, accompagnandolo in un percorso di consapevolezza e riflessione. Tante le le foto ricordo concesse al pubblico dai protagonisti, Aldo Cazzullo, Moni Ovadia e Giovanna Famulari, a cura di Artemisia Moletta, che hanno concluso una serata che sarà difficile dimenticare. Il romanzo della Bibbia non è solo uno spettacolo teatrale, ma un’esperienza culturale che ha arricchito la comunità di Velletri, dimostrando come la cultura possa essere un ponte per attraversare, con serietà ma anche con leggerezza, le sfide del nostro tempo.
Applausi scroscianti a fine serata, e tante foto ricordo con i protagonisti di una splendida serata tra musica, teatro e storia.
“A nome della Fondazione De Cultura, organizzatrice e promotrice dell’evento, voglio ringraziare gli artisti Aldo Cazzullo, Moni Ovadia e Giovanna Famulari che hanno voluto fortemente inserire la data di Velletri nel loro tour anche grazie agli storici rapporti che la nostra Fondazione ha proprio con Aldo Cazzullo. Il fatto di averli avuti in città è stata una bella opportunità, e ringrazio il numeroso pubblico che ha reso possibile il sold out già molti giorni prima dello spettacolo, mi dispiace per coloro che non sono riusciti ad entrare vista l’alta richiesta. Grazie alla squadra della Fondazione De Cultura per il lavoro svolto, questo evento rimarrà a lungo nella memoria di tutti noi per la sua bellezza artistica e per la bravura degli interpreti che ci hanno fatto vivere un viaggio indimenticabile. Un ringraziamento per la collaborazione proficua lo rivolgo alla Fondarc, questa sinergia ha portato un risultato eccezionale”,
ha detto invece Guido Ciarla, presidente della Fondazione De Cultura. Il presidente della Fondazione di Partecipazione Arte e Cultura Città di Velletri, Tullio Sorrentino, ha così commentato l’evento:
“è stata una data memorabile, grazie alla bravura di artisti che non hanno bisogno di presentazioni e alla straordinarietà di una musicista come Giovanna Famulari. Come Fondarc abbiamo creduto tanto in questo evento, e ringrazio il pubblico per aver risposto numeroso, oltre allo staff che come sempre ha svolto un eccellente lavoro di squadra. Un ringraziamento doveroso a Guido Ciarla, della Fondazione De Cultura, che ha avuto l’intuizione di proporci questo evento al quale abbiamo collaborato con convinzione”.
Alessandra Battaglia