Dal 11 al 16 febbraio 2025, il Teatro Trastevere ospita la rinnovata edizione dello spettacolo teatrale Herbarie – Le chiamavano streghe, un emozionante viaggio nella storia delle donne che, attraverso la conoscenza delle erbe medicinali, hanno rappresentato figure centrali nelle comunità rurali e urbane, fino a essere accusate di stregoneria con l’avvento dell’Inquisizione. Questo affresco teatrale, scritto da Silvia Pietrovanni e adattato da Isabella Moroni, porta in scena una storia di resistenza e potere, in cui si intrecciano i destini di tre generazioni di donne erboriste: Mercuria, Caterina e Lucia. Donne che, attraverso il loro sapere millenario sulle piante e le tradizioni curative, sono state i pilastri di una medicina popolare che resisteva all’istituzionalizzazione della scienza e alla crescente influenza della Chiesa. Le tre protagoniste di un sapere antico interpretano donne realmente vissute e reinventate nei tre personaggi.
Sul palco, le attrici Brunella Petrini (Mercuria), Elena Stabile (Caterina) e Silvia Mazzotta (Lucia) danno vita a tre donne legate da un profondo legame familiare e da un sapere che si tramanda di generazione in generazione. Mercuria, la nonna saggia, insegna alla figlia Caterina l’arte della guarigione, e quest’ultima, a sua volta, trasmette le conoscenze a Lucia, la giovane erborista che ora possiede il potere della parola scritta e il sapere della medicina naturale. Le donne di Herbarie sono le tessitrici della vita, simili alle Moire che intrecciano i destini umani, e le custodi dei segreti più profondi della natura. Sono le farmacie viventi del popolo, le levatrici che assistono le donne in travaglio, le guaratrici che vanno di casa in casa a offrire rimedi. E non solo: sono anche le “accabadore”, coloro che sanno accompagnare dolcemente le persone verso la morte, in un atto di compassione che è parte integrante del loro sapere. La pace di questo sapere tradizionale viene però spezzata dall’arrivo di un Inquisitore, simbolo di un potere che inizia a vedere queste donne come una minaccia. Il conflitto tra la medicina dotta e quella popolare, tra il potere ecclesiastico e la saggezza femminile, è al centro dello spettacolo. L’Inquisitore, che incarna anche un atteggiamento di pregiudizio verso la medicina “alternativa”, diventa il nemico di queste donne, ma non riuscirà a fermare il flusso della loro conoscenza. Mercuria, purtroppo, soccomberà alle forze avverse, ma le altre due donne continueranno a tramandare il sapere, una pratica che è giunta fino ai giorni nostri, radicata in ogni angolo del mondo. Herbarie è una riflessione sul legame profondo tra la conoscenza, il potere e la resistenza, ma anche un omaggio a queste figure dimenticate dalla storia, che hanno contribuito a costruire un altro modo di intendere la salute e la cura.
Un’opera che celebra la memoria delle erboriste, le custodi della saggezza popolare, e invita a riflettere sul potere della conoscenza e della resistenza femminile.
L’opera trasmette un messaggio di resistenza e connessione femminile e tra esseri umani e natura che -oggi più che mai- andrebbe riscoperto. La regia di Ivan Vincenzo Cozzi celebra la forza di queste donne attraverso un linguaggio teatrale che mescola narrazione, simbolismo e tradizione. Le donne protagoniste della pièce sono legate da una doppia natura: quella della cura e quella della ribellione. In un mondo che le ha spesso escluse dai libri e dalla scienza ufficiale, queste donne hanno creato una rete di conoscenza e solidarietà, basata sull’esperienza diretta e sul rispetto della natura. E così Herbarie non è solo un omaggio a un sapere antico, ma anche un invito a riflettere sul ruolo delle donne oggi, nel contesto di una società che, troppo spesso, continua a oscurare o ridicolizzare forme di conoscenza “alternative”. La storia delle erboriste si intreccia con il presente, offrendo uno spunto di riflessione sulla condizione delle donne e sulle sfide che ancora oggi devono affrontare. Lo spettacolo testimonia anche aspetti importanti che creano validi legami con il sociale. Questa nuova edizione di Herbarie ha visto anche una collaborazione speciale con il Tex Lab del Centro Diurno di Villa Lais (DSM Asl Roma 2), che si occupa del reinserimento socio-lavorativo di persone con disagio psichico. I laboratori di tessitura e sartoria sono strumenti di recupero e connessione, e l’opportunità di collaborare con Argillateatri ha creato un ponte tra passato, presente e futuro, favorendo il dialogo tra diverse generazioni e contesti sociali. Lo spettacolo andrà in scena dal 11 al 16 febbraio 2025 con orari serali (martedì a venerdì ore 21:00, sabato ore 19:00, domenica ore 17:30) presso il Teatro Trastevere, in Via Jacopa De’ Settesoli 3, a Roma. I biglietti sono disponibili a 13 euro (intero) e 10 euro (ridotto), con la previsione di tessera associativa. Le prenotazioni possono essere effettuate al numero 065814004 o al 3283546847.
Alessandra Battaglia