La nuova stretta sui bar e ristoranti e la sospensione dell’attività di palestre e piscine ha portato la maggioranza di governo a forti attriti interni (la forma era in programma per le 20:20 di questa sera). Ma lo scontro più vivo è senza dubbio quello con le regioni, vera opposizione in questa partita, con le quali la trattativa su molte questioni non è ancora risolta. Le regioni hanno messo sul tavolo diverse proposte ma insistono che la chiusura alle 18:00 di bar e ristoranti non è fattibile: tra le condizioni c’è quella di rivedere l’orario di chiusura dei ristoranti, di posticiparlo alle 23 con servizio al tavolo, e alle 20 per i bar senza servizio al tavolo (alle 23 con servizio al tavolo). Da rivedere, sempre secondo le regioni, il sistema di conctat tracing, e reso non obbligatorio. I governatori chiedono che nel Dpcm venga previsto l’impegno dei medici di famiglia per l’esecuzione di tamponi antigenici rapidi. Anche sulle scuole le Regioni tirano il freno a mano evocando l’autonomia sulla didattica a distanza, ma è la Campania che richiede più restrizioni com afferma il Presidente De Luca:« Senza ristori è impossibile il lockdown in Campania»
La Liguria: «Chiediamo al governo di non chiudere i confini»
Il Presidente Toti:«Ci sono persone che si spostano per lavoro e per studio, chiudere i confini non solo è ingiusto ma non è fattibile e non è controllabile».
In attesa di un intervento di Giuseppe Conte (era in programma per le 20.20), va avanti il braccio di ferro. La vera opposizione sembra essere quella delle Regioni che chiedono una serie di condizioni.



