Home Eventi e Moda BOVE: CON AILA DA 23 ANNI PER CURARE LE DONNE

BOVE: CON AILA DA 23 ANNI PER CURARE LE DONNE

da redazione

Si è discusso moltissimo di sanità e salute, specie nella bufera della pandemia che ha evidenziato le storture, le incompetenze e i danni enormi causati dalla cattiva sanità. Ma ci sono delle splendide eccellenze che testimoniano quanto può essere profonda, meritevole e terapeutica l’iniziativa di chi svolge la professione medica come una autentica vocazione. Una missione sposata così intensamente da plasmare in nome della salute delle donne una kermesse che fonde arte, cultura e benessere. Ecco perché abbiamo intervistato il Prof. Francesco Bove, specialista in ortopedia che ci ha raccontato come è nato “AILA PROGETTO DONNA”, una realtà di benessere che ha festeggiato da poco la sua ventunesima candelina.

Questa ultima edizione del premio Aila ‘Progetto donna’, promosso dalla Fondazione Aila (Associazione per la lotta contro l’artrosi e l’osteoporosi), presieduta da Francesco Bove, si è infatti tenuta al Teatro di Taormina, l’8 al 9 luglio scorsi. (Cliccate qui per l’articolo)

Prof. Bove, come funziona il Premio Aila?

“Vengono selezionati da una giuria di esperti una rosa di personaggi che si sono contraddistinti nel mondo di salute, benessere, sport, arte e cultura, per le loro attività a favore della donna. Insomma scegliamo chi si è distinto per aver sostenuto ricerca o sviluppo di soluzioni in qualsiasi campo a favore delle donne. Abbiamo coniato questo progetto che ha successo coinvolgendo personaggi molto popolari”.

C’è un ambito particolare a cui fate riferimento, vero Professore?

“Si, in particolare la nostra iniziativa Aila premia le eccellenze che si sono distinte per la promozione e salvaguardia della salute della donna. Abbiamo come Madrina d’eccezione Iva Zanicchi. E nell’ultima edizione, quella di luglio, abbiamo scelto la città del sole, Taormina, perché a quelle latitudini i raggi del sole producono maggiore vitamina D, vitale per il saldo in attivo delle nostre ossa”.

Da sempre l’iniziativa coinvolge numerosi personaggi del mondo scientifico, della cultura e dello spettacolo. Qui si può vedere il videoservizio di Monolite all’evento 2022 a Roma. Quest’anno chi avete premiato?

“Abbiamo conferito riconoscimenti al direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano, per il suo impegno a favore delle donne: aspetti esaltati nelle cronache del Tg2 e negli approfondimenti di Tg2 Post. Abbiamo premiato la rettrice dell’università Cá Foscari di Venezia, Tiziana Lippiello, che ha offerto un grande supporto per diffondere il programma Erasmus; all’attrice Pamela Villoresi, che dal 2019 dirige il Teatro Biondo Stabile di Palermo; a Eleonora Daniele, che dal 2013 conduce su Rai Uno la trasmissione ‘Storie vere’; al premio Oscar Bobby Moresco, che nel 2006 ha vinto l’ambita statuetta per la sceneggiatura del film ‘Crash – contatto fisico’; alla giornalista e inviata Emma D’Aquino; a Gianni Profita, rettore università Unicamillus, e allo scrittore e imprenditore Diego Dalla Palma”.

Prof. Bove, ci parli dei segreti di successo di Aila e di come questa iniziativa crei un ponte di collegamento tra vari ambiti.

“Sicuramente uno dei segreti è la scelta della location: il teatro Antico di Taormina è un luogo fantastico, famoso in tutto il mondo, celebre per aver ospitato opere liriche immortali. Noi, in quel contesto, abbiamo regalato al nostro pubblico l’esibizione canora degli ‘Effetti Collaterali’. Inoltre un altro segreto è aver dato attuazione alla linea degli obiettivi ONU stabiliti nell’agenda dei contenuti 20-30. Tra questi figurano l’attenzione alla salute e alla parità di genere. Ispirandosi a questi importantissimi obiettivi abbiamo seguito principi fondamentali. Il nostro obiettivo è dare il giusto risalto alle problematiche ed esigenze delle donne, cercare di stimolare al meglio la ricerca e la prevenzione per lottare contro le patologie degenerative che colpiscono la donna”.

Lavorando per questi obiettivi quali armi state usando?

“Sicuramente la prevenzione ma anche sottolineare l’adozione di una comunicazione aperta, pronta, agile per sviluppare consapevolezza: l’invecchiamento della popolazione porta patologie, occorre agire prima e con efficacia”.

Professore, sono passate 21 edizioni, si ricorda come è iniziata questa avventura Aila Progetto Donna?

“Questa domanda mi offre l’opportunità di spiegare che all’epoca veramente fu una intuizione. La mia fu una idea assolutamente nuova e non fu facile realizzarla proprio perché nessuno si occupava di queste problematiche dell’apparato muscolo scheletrico. E inoltre c’era un approccio totalmente diverso: si pensava a curare ed ad intervenire solo dopo, una volta che la malattia aveva fatto già il suo corso”.

Possiamo dire che lei è stato l’artefice di una rivoluzione nel fare prevenzione così tanti anni fa?

“È un tipo di medicina improntata ad una mentalità preventiva, si, questo ha cambiato il modo di pensare. È fondamentale dedicarsi ai rischi che si corrono ed è importantissimo agire prima possibile per prevenirli. Questo vuol dire azzerare dei costi incredibili: bisogna considerare che c’è un grave fenomeno perché i disagi personali e le spese mediche arrivano z superare un miliardo l’anno!!! Pensate anche in termini economici quanto vale la prevenzione e il valore di una iniziativa come Aila Progetto Donna”.

Professore, quando ci sarà la prossima edizione?

“Il 16 dicembre 2023 all’Auditorium Parco della Musica, a Roma, come lo scorso anno”.

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