Il Teatro Comunale di Valmontone ha registrato il tutto esaurito per la terza edizione di “L’Arte della Prevenzione”, un evento dedicato alla sensibilizzazione sulla salute e alla lotta contro i tumori al seno. L’incontro, svoltosi sabato 19 ottobre 2024 alle ore 17:30, è stato organizzato dall’Associazione “Il Girasole di Mirella Morgia” in collaborazione con la Pro Loco di Valmontone e con il patrocinio del Comune. A qualificare l’iniziativa assieme ai vertici dell’Associazione, il Presidente dell’Associazione “Il Girasole di Mirella Morgia” Claudia Fusani, il Sindaco di Valmontone Veronica Bernabei e il Consigliere Regionale on. Eleonora Mattia, il Consigliere con delega alla Sanità di Valmontone Maria Luisa Piacentini, da sempre socia de “Il Girasole di Mirella Morgia”.
Attiva dal 2018, l’Associazione si distingue per il suo impegno nella promozione della prevenzione e della salute, con un focus particolare sulla consapevolezza riguardo ai tumori. Durante l’evento, una serie di esperti del settore medico hanno condiviso le loro conoscenze e esperienze, contribuendo a creare un momento di grande valore per il pubblico. Tra i relatori presenti: il dott. Marco Federici, il dott. Giuseppe Cristina, la dott.ssa Cristiana Polucci, il dott. Giuseppe Lanna, la dott.ssa Maria Tecla Manco e la dott.ssa Cristina Fortuna hanno offerto preziosi spunti su come la prevenzione possa fare la differenza nella vita di tutti.
Tra gli aspetti più significativi affrontati dall’approfondimento gli attuali strumenti di contrasto alla malattia: dall’adozione di uno stile di vita sano fino alla biopsia liquida– una grandissima chance di diagnostica che fotografa la neoplasia, dalla somministrazione del vaccino anti papilloma virus, fino al PACO-ovvero punto di accesso delle continuità e delle cure per il paziente oncologico utile per abbreviare i tempi di attesa, dalla pianificazione degli screening mammografici e dalla tomosintesi fino alla cura di sé, contro le false credenze, coltivare l’attenzione per se stessi e l’ascolto attivo per il proprio corpo e per la gestione positiva dei pensieri della mente.
Ad arricchire la serata, anche performance artistiche di grande impatto. La ballerina di Valmontone Sara Casagrande e il ballerino Mirko Giannini hanno incantato il pubblico con le loro esibizioni, mentre le emozionanti interpretazioni di Desirèe Grossi e Luisa Recchia hanno reso l’atmosfera ancora più coinvolgente. A condurre l’evento, l’attore Luciano Fontana, che dall’anno scorso è diventato membro onorario dell’Associazione, ha guidato il pubblico attraverso un pomeriggio di emozioni e riflessioni.
Claudia Fusani, presidente de “Il Girasole di Mirella Morgia”, ha espresso il suo orgoglio per il messaggio trasmesso durante l’evento:
“Siamo orgogliosi di aver trasmesso questo importante messaggio: fare prevenzione salva veramente la vita.”
Un elegante allestimento esterno al Teatro, impreziosito da decorazioni graziose declinate in rosa-il colore della prevenzione- insieme a suggestivi fasci di luce, hanno accolto il numerosissimo pubblico che ha partecipato. Le componenti de “Il Girasole” hanno omaggiato ogni persona con una spilletta realizzata con il tipico fiocco rosa della prevenzione e coccinelle portafortuna o cuoricini colorati. Con questa iniziativa, l’associazione continua a lavorare instancabilmente per sensibilizzare la comunità sull’importanza della prevenzione, trasformando la conoscenza in uno strumento fondamentale per la salute.
L’incontro ha rappresentato non solo un momento di confronto tra esperti e pubblico, ma anche una celebrazione della comunità di Valmontone, unita nella lotta contro il cancro e impegnata a promuovere stili di vita sani. Con il successo di questo evento, l’Associazione “Il Girasole di Mirella Morgia” si conferma un punto di riferimento essenziale nella promozione della salute e della prevenzione sul territorio. Con l’augurio che, come nelle intenzioni delle organizzatrici de “L’Arte della Prevenzione”, possa essere una lettura che incoraggi ad effettuare i controlli sanitari preventivi, si propone il testo integrale della toccante testimonianza con cui si è concluso l’evento.
Alessandra Battaglia
Testo Testimonianza
Mi rivolgo a te…
È la seconda volta che bussi alla mia porta, è arrivato il momento di parlarne, con te e con gli altri.
Circa 14 anni fa, ho deciso di affrontarti con il sorriso, sei arrivato, sei stato tolto, non c’eri più. Eppure non si è trattato di una piccola cosa, tutt’altro, intervento, chemioterapia, radioterapia ma io ho continuato a sorridere.
Sei arrivato in un momento delicato della mia vita, un momento doloroso per la perdita del mio caro papà che oltre ad un grande vuoto ha causato un marasma immenso con relativi cambiamenti.
Presa da questo triste avvenimento ho trascurato i controlli di routine al seno e a fine ottobre 2009 mentre ero sotto la doccia ho sentito un bozzetto.
Mi sono rivolta a mia zia materna da poco operata al seno, che mi ha accompagnata ad effettuare i dovuti controlli. I risultati non lasciavano dubbi, i medici mi hanno detto che andavi immediatamente tolto.
Mia zia lo aveva tolto da poco ed era viva e vegeta, per cui non sarebbe stato un problema, non sapevo proprio a cosa stavo andando incontro, infatti ti ho considerato come un qualsiasi corpo estraneo che va semplicemente tolto, tipo un “calcolo” che avevo tolto tempo prima.
Ricordo che quando sono arrivata al reparto oncologico con i miei capelli biondi, lunghi sulle spalle, il medico mi ha consigliato di tagliarli, il giorno dopo mi sono ripresentata con un bel caschetto e lui di nuovo mi ha suggerito di tagliarli ancora. Ho obbedito ma non volevo credere che sarebbero caduti, ho preferito credere che il professore mi consigliasse di tagliarli per comodità.
Quando poi li ho visti cadere ho pensato che sarei diventata impresentabile e con un turbante sono andata di corsa a scegliere una parrucca adatta, simile alla mia capigliatura. Niente sconforto, loro cadono e io li ho sostituiti!!
Quando mi recavo in ospedale per la chemioterapia ero sempre su di giri, mai affranta, portava spesso i dolci, non era niente, andava tutto bene. Nel frattempo avevo anche adottato una filosofia, dovevo far star bene le mie cellule, dovevo avere accanto persone positive e tutto sarebbe finito bene, tutto sotto controllo.
Bisognava sorridere, non piangere, bisognava non darti troppa importanza e troppo spazio. La parola d’ordine era: “niente lacrime”. Avevo bisogno di far capire alle mie figlie che di cancro si guarisce, nonostante neanche loro dessero segni di cedimento, perché nel “castello” tutti dovevano essere “composti”. Ma il mio cuore di mamma sentiva che le mie ragazze temevano di perdermi e i volevo rassicurarle e rassicurarmi …
Dopo la malattia però molte cose sono cambiate la principessa del castello, bionda, curata, sempre ben vestita, truccata, attenta all’etichetta si è trasformata in una donna semplice, libera di mostrare le sue debolezze, le sue paure e le sue lacrime … quando sono terminati i cicli di chemioterapia e di radioterapia ho cominciato per la prima volta a realizzare quello che le era accaduto.
Fino a quel momento sono stata travolta da tutto quello che era necessario fare…
L’ago della chemioterapia e il laser della radioterapia ti avevano tenuto a bada, ora toccava a me prendermi cura del mio corpo e soprattutto della mia anima.
Ho dovuto fermarmi e in quel momento ti ho visto come un’opportunità per prendermi cura di me stessa, finalmente rallentavo i miei ritmi, però non avevo ben chiaro da che parte cominciare, ho iniziato a praticare lo yoga e a leggere tanti libri, ma la mia anima non riuscivo a contattarla.
La medicina aveva svolto il lavoro più grande ora io dovevo curare qualcos’altro dentro di me.
Allora ho deciso di partire da te, in fondo era da lì che era iniziato tutto… volevo scoprire cosa mi avevi provocato ed era chiaro che mi sei servito per guardarmi dentro, per cominciare a scegliere quello che veramente volevo…
Ho ritrovato il coraggio di guardare di nuovo dentro di me, mi hai dato la forza per cambiare quello che non mi piace e di tenere stretto quello che è buono per me.
Ogni anno faccio prevenzione, puntuale, ogni volta con il fiato sospeso, quando cominciavi ad essere un lontano ricordo, dopo 14 anni eccoti di nuovo, sfacciatamente senza ritegno ti sei ripresentato…
Non ti aspettavo più e la tua venuta mi ha sconvolto, ti ho odiato profondamente.
La mia vita si è fermata improvvisamente, sapevo a cosa sarei andata incontro, non riuscivo a crederci e ad accettarti di nuovo.
Non ho avuto tanto tempo per metabolizzare perché grazie ai collegamenti diretti tra l’ospedale di Colleferro e l’ospedale San Giovanni di Roma nel giro di pochissimo tempo sono stata operata e sto già eseguendo dei cicli di radioterapia.
Mi sto preparando a lasciarti andar via definitivamente …
Ma prima di farlo, voglio dirti che attraverso tutta questa sofferenza ho rafforzato sempre di più la gioia di vivere, ci sono tante persone preziose che si sono prese cura di me che non dimenticherò mai. L’odio che mi hai fatto provare l’ho trasformato in amore per me e per gli altri senza pretese e senza limiti.
Grazie alla prevenzione ti abbiamo scovato in tempo e sono stata rassicurata che ti sconfiggerò ancora una volta.