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Presepe Vivente nei Rifugi a Colleferro

Nei sotterranei riprodotto il viaggio a Betlemme per la Natività grazie a cittadini volontari

da redazione

Scendere nei cunicoli sotterranei di Via Roma a Colleferro è come varcare una soglia del tempo. Quest’anno, quel percorso scavato nella pozzolana a ben 45 metri sotto il livello della strada, si è trasformato in uno dei presepi viventi più suggestivi e intensi del territorio, carico di significati unici e di grande profondità, capace di unire fede, memoria storica ed emozione pura come nel nostro videoservizio si può rivedere.

Prima ancora che avesse inizio l’itinerario del Presepe Vivente, una guida ha accompagnato i visitatori in un prezioso racconto storico, illustrando l’origine dei sotterranei, scavati dagli operai per l’edificazione della Città Morandiana. Un’introduzione fondamentale per comprendere il valore di questi luoghi, successivamente riutilizzati come rifugi antiaerei durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Un momento di ascolto e consapevolezza che ha reso ancora più intenso il percorso successivo, come ben documentato nel videoservizio realizzato da Monolite Notizie.

Il cammino ha poi preso forma riproducendo il viaggio a Betlemme di San Giuseppe e della Madonna, alla ricerca di un rifugio per la notte che cambierà la storia dell’umanità. I due sposi attraversano locande, botteghe e scene di vita quotidiana, animate da cittadini volontari che, con abiti curati nei minimi dettagli e una recitazione coinvolgente, hanno restituito autenticità e profondità al racconto.

L’allestimento scenografico ha amplificato le emozioni: il corridoio sotterraneo, illuminato da due binari di luce ai lati del percorso, crea un contrasto potente tra buio e chiarore, passato e presente, sacro e umano. Un itinerario “da brividi”, dove ogni passo rende palpabile l’attesa della Natività. Importantissimo il lavoro degli operai del Comune che hanno trasferito nei lunghi sotterranei i materiali per illuminare in modo favoloso tutto il percorso creando un fascino che si sente a fior di pelle.

Fondamentale la qualità della recitazione, nonostante si tratti per i volontari cittadini di un debutto, guidata con sensibilità e attenzione, capace di trasformare il presepe in un’esperienza immersiva che va oltre la rappresentazione. Qui il Natale non si osserva soltanto: si attraversa, si ascolta, si vive. Arriva al cuore il mistero della vita, non solo con tutto il carico di significati spiccatamente religiosi ma proprio con il valore da riconoscere al mistero stesso della vita e delle nuove nascite. Un messaggio potentissimo che, come ha sottolineato il Sindaco Sanna, diventa emblema da tener ben presente visto che anche adesso, purtroppo, nel mondo, ci sono zone in cui i bambini devono nascere e morire in rifugi sotto le bombe. 

Presente per l’intera mattinata il Sindaco di Colleferro, Pierluigi Sanna, che ha accolto con particolare partecipazione la presenza della moglie e della figlia di Enzo Rossi, colui che per primo volle fortemente la rivalutazione dei rifugi. Un momento carico di emozione, segnato dalla commozione della vedova e della figlia, che hanno espresso profonda gratitudine per l’impegno nel valorizzare e portare avanti gli intenti di Enzo Rossi. Molto divertente vedere il Primo Cittadino, parte integrante, in tutti i sensi, della grande squadra di volontari, adempiere anche all’incarico di ricaricare la macchina della neve impiegata nell’ultima scena del percorso, proprio davanti alla grotta.

Hanno reso possibile la realizzazione di questa splendida iniziativa la ACR (Azione Cattolica) della Parrocchia di Santa Barbara, la Pro Loco di Colleferro, i volontari dei Rifugi che fanno da guide al percorso dei rifugi, gli operai e le operaie dell’ufficio Manutenzione del Comune, coordinati da Anna Maria Campagna. Sponsor dell’iniziativa Maffucci Moda, La biga, Duedipicche, A Casa de Nonna, Colaiori Group.

Il Presepe Vivente nei cunicoli di Via Roma si conferma così non solo come evento natalizio, ma come un atto collettivo di memoria e identità, capace di restituire voce a luoghi che raccontano la storia di Colleferro e di trasformarli in un messaggio universale di pace, accoglienza e speranza.

David Cardarelli

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