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Ivano Moretti querelato anche dal Comune di Marino

da redazione

L’AMMINISTRAZIONE COLIZZA NON AMMETTE CRITICHE E QUERELA A CHI OSA TANTO ARDIRE”. Così è intitolata la lettera arrivata alla nostra redazione da Ivano Moretti, cittadino Marinese con un lungo corso politico alle spalle. Continua:” IL CONSIGLIO COMUNALE, INTANTO, HA APPROVATO LA REALIZZAZIONE DELLA NUOVA SCUOLA IN LOC. “CAVA DEI SELCI” IN UN AREA DEFINITA DALLO STESSO CONSIGLIO….”ZONA A RISCHIO” : se questa Amministrazione non rispetta nemmeno le proprie deliberazioni, oltre che le leggi, come possiamo pensare che possa rispettare i diritti e gli interessi dei propri concittadini ?

Non ci sta Ivano Moretti dopo aver ricevuto la seconda querela: la Prima dal Consigliere Cecchi e adesso, a quanto pare, anche da un dirigente comunale. Prosegue Ivano Moretti:” Un fatto davvero inaspettato, ma sintomatico, la querela per diffamazione presentata, da parte dell’Amministrazione COLIZZA, precisamente da parte di un dirigente comunale, contro la lettera, di cui sono primo firmatario, inviata in data 18.09.2020 agli organi istituzionali del Comune di Marino e resa pubblica a mezzo FB.

Una lettera di cui si contestano supposte offese professionali/personali, mentre in realtà la lettera ‘incriminata” esprimeva una normale critica relativa all’operato della Amministrazione COLIZZA, riferita in particolare alla D.D. n. 570 del 10.07.2020, con la quale è stata revocata la gara di affidamento dei lavori di costruzione delle palestre scolastiche “P. LEVI” e “E. MORANTE”. Lavori pubblici, è il caso di sottolineare, decisi e confermati più volte dal Consiglio Comunale !!

Con detta lettera, in sostanza abbiamo messo in evidenza che la decisione di NON REALIZZARE PIU’ la palestra scolastica della “E. MORANTE”, prevista all’interno del “Parco Lupini”, è stata presa dal Dirigente responsabile senza che il Consiglio Comunale abbia espresso alcun indirizzo, o decisione, in tal senso, come invece, si ritiene, avrebbe dovuto nel rispetto di quanto stabilisce l’art. 42 del d.lgs. 267/2000.

D’altra parte, in riferimento a detta normativa, viene di domandare (ben sapendo che nessuno, di questi pseudo-politici-amministratori che pretendono di rappresentare i cittadini nelle istituzioni, sarà in grado di rispondere politicamente del loro operato):

  • PERCHE’ SI E’ CHIESTO IL VOTO DEL CONSIGLIO COMUNALE PER DECIDERE LA REALIZZAZIONE Dl PALESTRE SCOLASTICHE E NON LO SI E’ CHIESTO, INVECE, PER DECIDERE, CON LA REVOCA DELLA GARA DELLE MEDESIME (DD 570/2020), LA NON REALIZZAZIONE DELLA SOLA PALESTRA “E. MORANTE ??
  • PUO’ UN DIRIGENTE, IN ASSOLUTA AUTONOMIA, MODIFICARE IL LEGITTIMO “INDIRIZZO POLITICO” DEL CONSIGLIO COMUNALE, ESPRESSO Al SENSI DELL’ART. 42 DEL D.LGS. 267/2000??
  • IL SINDACO, Dl DETTO PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO Dl REVOCA DELLA GARA, NE ERA A CONOSCENZA ???
  • IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE, CON TUTTO IL CONSIGLIO, CUI LA LEGGE ATTRIBUISCE ANCHE IL COMPITO DEL “CONTROLLO” POLITICO-AMMINISTRATIVO SULL’ATTIVITA’ DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE, SONO CONSAPEVOLI Dl TUTTO CIO’ ??

Nessuna offesa personale, quindi, a chicchessia dirigente o amministratore comunale. Ma solo e soltanto l’esercizio, cui non intendiamo assolutamente rinunciare, del diritto di osservazione e/o di critica espresso sul citato atto amministrativo e cioè sull’attività della NOSTRA Amministrazione comunale.

Un diritto disciplinato, e quindi consentito, innanzi tutto dall’art. 21 della Costituzione italiana il quale, nel primo comma, recita : “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione…”, ma anche dall’art. 1 del d.lgs. 33/2013 che consente al cittadino, in ragione del principio di partecipazione, di trasparenza e del buon andamento dell’amministrazione (art. 97 cost.), di effettuare un certo controllo, soprattutto se viene meno quello del Consiglio Comunale, sull’effettivo perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo corretto delle risorse pubbliche (CHE IN BUONA SOSTANZA SONO I SOLDI DEI CITTADINI).

Ora, però, in ogni caso, considerato che della questione è stata investita l’Autorità Giudiziaria, aspettiamo con serenità di conoscere l’esito della decisione del P.M.

Questo modo di operare dell’Amministrazione COLIZZA che, purtroppo, sembra non essere un caso isolato, lo rileviamo anche dalla produzione di ulteriori ATTI AMMINISTRATIVI che appaiono incompleti, contraddittori e, in ultima analisi, perfino dannosi per la Comunità amministrata (dobbiamo aspettarci una nuova querela?). L’attenzione, seppur succintamente, è rivolta ad un altro atto importante, e cioè la D.C.C. n. 43 del 23.09.2020, con la quale il Consiglio Comunale ha approvato sia la Variante P.R.G. di un’area in LOC. Cava dei Selci, sia il progetto esecutivo della nuova scuola da realizzare su detta area.

Una procedura amministrativa che in via generale sarebbe del tutto normale. In questo caso, però, l’Amministrazione COLIZZA che, fra i vari diritti e interessi di assoluto rilievo, avrebbe anche quello di tutelare la salute e l’incolumità del cittadino, sembra aver trascurato un “piccolo particolare“, che a noi però sembra decisivo per la tutela dei cittadini che, riteniamo, riguardino quell’interesse generale che, nella fattispecie, non sembra essere assicurato dalla potenziale illegittimità della D.C.C, n. 43/2020 !!

Al riguardo, infatti, i responsabili della formazione dell’atto amministrativo (DCC n. 43/2020) sembra si siano dimenticati di considerare, ed inserire, nella deliberazione (43/2020) che approva la Variante di PRG e la costruzione della nuova scuola, il riferimento alla D.C.C. n. 16 del 15.06.2017, con la quale il medesimo Consiglio Comunale approvò il “PIANO Dl RISCHIO” (a “causa” della vicinanza all’aeroporto civile di Ciampino), che riguarda proprio la LOC. di Cava dei Selci, con ben precise prescrizioni urbanistiche per le zone definite “A”, “B” e “C”, delimitate e riportate nella relazione allegata alla D.C.C. n. 16/2017, stabilendo chiaramente che in quelle zone “VANNO EVITATE“, fra le altre, le ‘COSTRUZIONI Dl SCUOLE”

Ora, ammesso e non concesso, che chi ha predisposto e condiviso la proposta di deliberazione (43/2020), possa aver trascurato, per semplice dimenticanza, di inserire nel corpo della medesima il riferimento riguardante la D.C.C. n. 16/2017, creando così una situazione di potenziale illegittimità (oltre che il potenziale pericolo), per non aver considerato una norma comunale precedente che sarebbe stata in evidente contrasto con la stessa D.C.C. n. 43/2020, la domanda che sorge spontanea è :

il Sindaco e la Giunta, che in sostanza risultano come proponenti della deliberazione (poi approvata dal C. C. con il n. 43/2020), ed il Consiglio Comunale medesimo, cui per legge (art. 42 d.lgs. 267/2000) spetta anche il compito di controllare l’attività politico-amministrativa, come hanno potuto non accorgersi di tanto incredibile contrasto ed incompatibilità della D.C.C. n. 43/2020 con la precedente D.C.C. n. 16/2017 che stabilisce in termini chiari, se non perentori, prescrizioni ben precise proprio per la zona di Cava dei Selci?

Un sistema, quello istituzionale ed amministrativo del nostro Comune che, dall’osservazione di alcuni specifici fatti e atti amministrativi rilevati nel corso di circa 18 mesi, ha evidenziato significative criticità procedurali (ed organizzative) che dovrebbero suscitare preoccupazione e allarmare gli organi istituzionali, a cominciare dal sindaco, cui non dovrebbe sfuggire la centralità, nella pubblica amministrazione, dei fondamentali principi stabiliti dall’art. 97 della Costituzione. Questioni queste che non sembrano interessare la nostra Amministrazione comunale che, invece, pare continui a fare finta di niente !!

Un disagio istituzionale generalizzato, reiterato e diffuso, che evidenzia la scarsa tutela degli interessi della Comunità locale costretta, soprattutto negli ultimi 20-25 anni circa, a subire continue limitazioni e privazioni di servizi (es. vedi Ospedale), con inevitabile depauperamento socio-economico-culturale del territorio e del tessuto sociale, conseguenza di politiche sbagliate, di scelte operate da una rappresentanza politica priva della necessaria sensibilità istituzionale, oltre che politica.

Al riguardo, considerato che nessuno risponde, è il caso di ricordare:

  1. l”‘errato” approccio istituzionale dell’amministrazione COLIZZA, Consiglio comunale compreso che, riguardo la potenziale incompatibilità del consigliere comunale Stefano Cecchi, ha fornito una rappresentazione degna del peggior inciucio politico-istituzionale locale, che i partiti della così detta ‘prima repubblica”, tanto invisi, non si sarebbero nemmeno sognati;
  2. l’interrogazione presentata dai consiglieri comunali del centro-destra, prima firmataria la consigliera SABRINA MINUCCI, con la quale si chiedeva di fare chiarezza sulla procedura concorsuale relativa alla individuazione e nomina del dirigente dell’Area Urbanistica.

Una interrogazione, quest’ultima, non discussa in Consiglio comunale perché “insabbiata” dalla maggioranza del M5S, quelli che in piazza oltre ad assicurare “TRASPARENZA” e “APERTURA Dl CASSETTI”, urlavano Onestà! Onestà! Onestà!

Un concetto descrittivo importante e vitale, L’ONESTA’, soprattutto quella intellettuale, che dovrebbe primeggiare in ogni sistema di governo, a cominciare da quelli a guida M5S che, pur avendone fatto una bandiera, non sembra siano stati in grado di assicurarne la concreta attuazione (ad ogni livello istituzionale), con inevitabile delusione per il paese e per i cittadini che nel M5S avevano pure riposto fiducia e speranze.

ln proposito, però, dobbiamo anche dire che per poter “insabbiare” detta interrogazione, si è resa necessaria anche la disponibile complicità dei consiglieri comunali del centro-destra, i quali, prima firmataria la consigliera MINUCCI, nulla hanno obiettato concretamente e nulla hanno fatto per affermare (ed era loro diritto-dovere) con chiarezza e trasparenza la VERITA’ sulle questioni oggetto di interrogazione !!! Perché tanta ipocrisia???

Se questo è il “nuovo” che da circa 16 anni amministra il Comune di Marino, con risultati assolutamente insoddisfacenti in termini di sviluppo e di benessere sociale per la nostra Comunità, cosa dovremo aspettarci per il futuro se si considera che lo scenario politico locale, già inquinato, sembra ancora una volta artatamente precostituito all’ombra del solito “pensiero unico” dominante ?? Cui prodest ???”

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