Quando l’arte sposa l’impegno sociale con originalità creativa e piglio di denuncia sociale allora sbocciano appuntamenti di alta caratura come quello in arrivo al Lavatoio Contumaciale. Si intitola “Il Corpo in Gioco” la nuova provocatoria avventura artistica che andrà in scena a Roma dall’2 al 16 dicembre 2023 proprio negli stessi ambienti che hanno ospitato Roberto Benigni e tanti altri artisti.
Un viaggio tra l’arte, l’immaginario e i linguaggi che plasmano il nostro sé che inizierà con il vernissage della mostra il 2 dicembre ad ingresso libero e gratuito con un aperitivo offerto a tutti i presenti.
Il “Corpo in Gioco” è il titolo del manifesto realizzato dal famoso street-artist Maupal, costituirà la prima mostra presso l’Associazione Culturale “Lavatoio Contumaciale” in Piazza Perin del Vaga 4, Roma.
L’evento sarà una rappresentazione delle opere degli artisti Antonella Cappuccio, Maupal, Grazia Menna, Mauro Molinari e Valter Sambucini, con l’inaugurazione sabato 2 dicembre 2023 alle ore 17:30.
La curatrice del progetto, Carla Guidi, giornalista e critica d’arte, presenterà l’evento, seguita dall’intervento del sociologo e giornalista Pietro Zocconali, presidente dell’Associazione Nazionale Sociologi.
Come di consueto il nostro giornale MONOLITE Notizie seguirà l’evento ad INGRESSO LIBERO per tutti i partecipanti.
La mostra, che si prefigge di aprire un dibattito sull’attuale culto ambiguo dell’infanzia, vuole esplorare il concetto di “corpo” attraverso l’arte dei giocattoli. Gli artisti, con le loro opere, vogliono rappresentare simbolicamente l’esperienza del corpo proprio e sociale, esplorando la complessità dei giocattoli e il loro ruolo nella costruzione dell’identità.
La tematica principale riguarda la differenziazione tra giocattoli basati sul genere, evidenziando il libro di successo degli anni ’70 di Elena Gianini Belotti, “Dalla parte delle bambine”, che sfatò il mito delle tendenze “innate” nei giochi di genere, sottolineando invece l’influenza dei condizionamenti sociali.
L’evento mira a promuovere un’educazione alla tolleranza e alla conoscenza di sé come valori primari, contrastando l’aggressività diffusa e la violenza nel contesto contemporaneo. Inoltre, cerca di ridimensionare l’entusiasmo consumistico legato al Natale, riportandolo a un significato più profondo di rinascita e immaginario infantile, al di là dell’invasione degli oggetti-merce.
Nel mondo contemporaneo, l’evento assume un ruolo fondamentale alla luce della presenza dei millennials e della generazione delle reti, evidenziando il timore di un rapporto modificato con la realtà, anche nell’infanzia.
L’argomento si espande, coinvolgendo la rappresentazione del corpo umano nella storia, dall’aspetto religioso e magico alle prime rappresentazioni artistiche tribali, sottolineando l’importanza del corpo nella formazione dell’io e il suo legame con il linguaggio e la cultura.
Le teorie di Horst Bredekamp e Giacomo Rizzolatti sulla percezione delle immagini e sull’empatia offrono prospettive interessanti sull’attrazione e la reazione del pubblico alle opere d’arte, sottolineando la forza delle immagini nell’attivare emozioni e azioni simili in chi le osserva.
La mostra si propone di aprire spazi di riflessione, concentrandosi sui giocattoli come strumenti di identificazione, esplorando il ruolo delle fiabe nel canale comunicativo tra adulti e bambini. Infine, l’evento sarà seguito dalle “Nuits de la Lecture” dal 18 al 21 gennaio 2024, giornate dedicate alla lettura incentrate sul tema “Le corps” per celebrare il piacere di leggere e democratizzare l’accesso alla cultura.
In conclusione, “Il Corpo in Gioco” rappresenta un’occasione unica per riflettere sulle dinamiche dell’infanzia, l’identità, e l’importanza dei giocattoli nella formazione del Sé, aprendo la porta a una comprensione più profonda del nostro rapporto con il corpo e il mondo che ci circonda.
Dichiara la curatrice Carla Guidi:
“Oggi che l’aggressività diffusa e la violenza si sono riprese la scena, dovremmo tutti riflettere sull’educazione alla tolleranza ed alla conoscenza di sé come valore. Promuoviamo quindi un appuntamento che potrà diventare annuale, idoneo a viaggiare in una dimensione diversa dall’entusiasmo consumistico, facendo tornare la ricorrenza del Natale a contatto con il contesto ed il significato di una festa della ri-nascita ad opera delle figure archetipiche che sempre hanno sostenuto l’immaginario magico del bambino, prima ma anche durante la grande invasione degli oggetti-merce.
IL CORPO IN GIOCO
Manifesto realizzato dallo street-artist Maupal – https://www.maupal.net/
Arte, immaginario, linguaggi nella costruzione del Sé e le simbologie del dono
(tra miti della rinascita, consumismo e metamorfosi digitale)
Prima mostra del progetto
all’Associazione Culturale “Lavatoio Contumaciale”
Piazza Perin del Vaga 4 – Roma
Opere degli artisti:
Antonella Cappuccio, Maupal, Grazia Menna, Mauro Molinari e Valter Sambucini
Inaugurazione 2 dicembre 2023 ore 17,30
Presentazione della curatrice del progetto – Carla Guidi, giornalista e critica d’arte – Intervento del sociologo e giornalista Pietro Zocconali Presidente ANS (Associazione Nazionale Sociologi) – Servizio TV e stampa a cura di MONOLITE Notizie – https://www.monolitenotizie.it/ – INGRESSO LIBERO
Durata della mostra: dal 2 al 16 dicembre 2023
Inaugurazione 2 dicembre 2023 ore 17,30 in poi – Prevista una serata RAW il 15 dicembre ore 19,00 – 22,00. Altri giorni dal martedì al sabato dalle 18 alle 20 su prenotazione, da effettuarsi almeno il giorno antecedente alla richiesta tramite mail a: – carlaguidi@libero.it – oppure info@archiviotomasobinga.it
Questa ricerca visuo-spaziale è finalizzata ad aprire un ampio dibattito sul contemporaneo e ambiguo culto dell’infanzia. Gli artisti intanto, con le loro opere, rappresentano la “possibile conoscenza del corpo”, proprio e di quello sociale, doppiamente concreta ed immaginaria della sua raffigurazione sotto forma di giocattolo: giocattolo ricordato o desiderato, amato oppure odiato, perduto, temuto o terrificante, infine sognato in quanto oggetto di identificazione e personificato sotto forma di storia.
Un libro, di grande successo negli anni ’70, aveva sfatato esplicitamente il mito che il gioco, nei rapporti di genere, esplicitasse tendenze “innate”, invece che dovute a “condizionamenti culturali”. Mi riferisco a – Dalla parte delle bambine. L’influenza dei condizionamenti sociali nella formazione del ruolo femminile nei primi anni di vita – di Elena Gianini Belotti (Feltrinelli 1973).



