Fortissima partecipazione a Cave in occasione della Festa dedicata alla Madonna del Campo tenutasi per quattro giornate, dal 28 Aprile al 1 Maggio scorso.
Tra le tante autorità a qualificare l’importante iniziativa oltre al sindaco Angelo Lupi e a tutta la compagine amministrativa di Cave insieme a tutte le confraternite, ospiti rappresentanti della città di Vico nel Lazio guidata dall’assessore ai lavori pubblici di Vico nel Lazio Lea Paniccia, in luogo del sindaco Claudio Guerriero, e diversi rappresentanti della Confraternita della città di Vico nel Lazio ( che il Primo Maggio celebra un analogo rito) e sua eccellenza il Vescovo Parmeggiani che ha celebrato la messa in una piazza gremita rilasciando in esclusiva al nostro giornale Monolite Notizie la dichiarazione riportata di seguito.
“Ho partecipato alla Festa della Madonna del Campo celebrando la messa davanti a tanta folla devota e partecipe nonostante stessimo all’aperto, nella piazza Nassiria di Cave. È stato bello vedere così tante persone di ogni età che riempivano tutto lo spazio e seguivano con grande attenzione, segno della devozione al Signore ed alla Madonna. Come ho detto ieri, Maria, per come è stata ritrovata l’immagine nel campo, dove oggi c’è il Santuario, così dobbiamo cercarla e trovarla nel mondo, fatto di gioie e dolori. E infatti, come nel paragone che ho tracciato, nel campo dove si semina con amore il grano, crescono anche altre piante che vanno estirpate per far crescere il grano.
Ecco, quel campo è il mondo e non possiamo nascondere che è un ‘campo difficile’ dove il buono cresce vicino ad insidie, é un campo in cui spesso vediamo l’avidità dell’uomo, c’è la guerra,
purtroppo a noi vicina, c’è il traffico di migranti, c’è la violenza contro le donne, ci sono famiglie disgregate. Dunque in questo nostro grande campo che è il mondo, coltivando la fede, Maria si staglia come un modello di attenzione a Dio e all’uomo. Dobbiamo imitare Colei che è la Madre, Colei che si mette al servizio dell’Altissimo, che genera Dio e l’uomo, Colei che accoglie, Colei che sa dare eternità e perdono”. Conclude il Vescovo Parmeggiani: “La profonda partecipazione alla celebrazione di ieri a Cave testimonia la sensibilità della comunità ad accogliere proprio questo messaggio vivo di Maria”.
Un messaggio toccante che sottolinea la netta percezione da parte della massima autorità ecclesiastica dei forti valori fondanti della comunità di Cave.
Tutti aspetti confermati dal fatto che la tradizionale festività del borgo prenestino dedicata alla Madonna del Campo registra da sempre una forte adesione anche da parte di tantissimi provenienti da altri territori. Qui il nostro precedente articolo ed a seguire un video reportage per rivivere i momenti più emozionanti delle quattro giornate di Festa, tra tante iniziative che hanno accompagnato il rito religioso, in particolare i momenti salienti della suggestiva doppia processione che ha condotto la statua dedicata al culto della Madonna del Campo, tra fuochi d’artificio in cielo e folla di fedeli lungo il lungo tratto dal Santuario alla Chiesa per tornare, grazue ai ‘portatori’ esponenti delle Confraternite nel luogo di origine oggi apprezzabile ancor di più grazie ai lavori di restauro che, nel reportage che segue, vengono illustrati dalla dottssa Baroni, esperta d’arte.
Come scrive Alessandro Pasquazi nel libro ‘Il Fiore del Campo nella Terra di Cave’ il culto mariano è “un fenomeno religioso che ebbe inizio nel lontano 27 Aprile 1655 e che si manifesta ancora oggi in tutta la sua freschezzab il culto della Vergine SS.ma del Campo’. Le radici della devozione mariana a Cave riguardano l’epoca in cui appunto si ritiene che la Madonna del Campo abbia preservato la popolazione locale dai catastrofici esiti di terremoto e pestilenze, ciò determinò un intenso radicamento di fede popolare che permane coinvolgendo tutte le generazioni.
Alessandra Battaglia


purtroppo a noi vicina, c’è il traffico di migranti, c’è la violenza contro le donne, ci sono famiglie disgregate. Dunque in questo nostro grande campo che è il mondo, coltivando la fede, Maria si staglia come un modello di attenzione a Dio e all’uomo. Dobbiamo imitare Colei che è la Madre, Colei che si mette al servizio dell’Altissimo, che genera Dio e l’uomo, Colei che accoglie, Colei che sa dare eternità e perdono”. Conclude il Vescovo Parmeggiani: “La profonda partecipazione alla celebrazione di ieri a Cave testimonia la sensibilità della comunità ad accogliere proprio questo messaggio vivo di Maria”.