Successo per il “Festival Giuseppe Ambrosini” realizzato dal 6 all’8 settembre a Cave dall’Associazione Musicale Bandistica “Città di Cave” guidata dal Presidente Vincenzo Zappone. L’iniziativa dedicata al compianto Maestro Giuseppe Ambrosini ha conquistato ampi consensi, realizzando una kermesse culminata con il grande Raduno Bandistico che ha coinvolto 6 bande musicali. Le realtà musicali provenienti da fuori erano: la Banda Nazionale Garibaldina di Poggio Mirteto, la Banda Musicale di Olevano Romano, Il Complesso Bandistico “Città di Alatri”, la Banda Musicale “Città del Palestrina”. Presenti anche le Majorette di San Vito Romano.
Dulcis in fundo, un’altra realtà musicale di Cave: la Banda “Giacomo Puccini” di Cave con cui, appianate le divergenze storiche, dall’inizio dell’estate si sta stringendo una sana amicizia (qui il link dell’evento della Banda “Giacomo Puccini” a cui ha partecipato la Banda “Città di Cave”). Ovviamente ha partecipato anche la Banda Città di Cave guidata dal Maestro Matteo Coltellacci, esibendosi anche il primo giorno, nel Teatro di Cave con un repertorio arricchito di una sferzata di novità.
La tre giorni di musica rappresenta il culmine di un percorso di crescita e valorizzazione della tradizione musicale locale.
Supportato dal Comune di Cave e dalla Pro Loco, con il patrocinio anche della Regione Lazio, il Festival si è arricchito di nuovi contenuti ed ha ricevuto il sostegno del bando “Lazio Disco”, (ente regionale per il diritto allo studio e alla conoscenza), uno strumento valido proprio per valorizzare la conoscenza della musica nei giovani, confermando l’impegno dell’associazione Banda città di Cave nel promuovere la cultura bandistica e l’educazione musicale.
Altro aspetto da notare è stata la capacità di coinvolgere nel progetto ben tre le location: la Sala Giulio Claudio Velluti di Cave, (dedicata ad un clarinettista di spicco del panorama non solo locale ma nazionale, padre di due componenti della Banda Città di Cave”, Cecilia e Cristian Velluti), dove è stata allestita una mostra fotografica con la maxi foto del Maestro Giuseppe Ambrosini, e il Teatro “Milco Paravani” e l’Anfiteatro comunale di Cave, dove si si sono svolti, di volta in volta, concerti, workshop, eventi culturali dedicati alla musica.
Ottimi riscontri ottenuti nelle tre giornate di musica e celebrazione della tradizione bandistica che ha ospitato, nell’Anfiteatro di Cave, un concerto speciale ogni sera: la Fanfara della Polizia di Stato con una esibizione di una straordinaria bellezza, l’Orchestraccia che ha mantenuto alte le promesse della sua fama e gli ERRE6 con il loro spettacolo classico hanno fatto intonare canti e ballare il pubblico.
Un grandissimo stand collocato nell’area dell’anfiteatro ha sfornato squisitezze buonissime e fragranti oltre che bevande fredde per tutti e tre i pomeriggi.
Ci tengo a dire –dichiara il Presidente Zappone- che lo stand gastronomico è stato un grande motore portante della festa: tantissimi gli amici che hanno lavorato senza sosta dietro le quinte, senza di loro non avrei fatto nulla, sono da ringraziare come sto facendo con un abbraccio una per una, sono persone che hanno lavorato tantissimo anche nei tre mesi precedenti.
Ad organizzare lo stand c’è stata mia madre, Silvia Ronci, cuoca della mensa di Cave e consigliere della nostra associazione. Pari ringraziamenti vanno a tutto lo staff tecnico e anche alle persone amiche addette alla sicurezza che hanno coadiuvato in modo eccellente tutto il nostro progetto, prima durante e anche dopo aiutandoci, a vario titolo, anche nel post Festival.”
Tra gli appuntamenti più caratterizzanti quello di domenica 8: il Raduno Bandistico Regionale e il Concerto Finale che ha concluso la manifestazione mostrando l’unione e la compartecipazione di musicisti e musicanti di un grande territorio, uniti dal fil rouge della musica. La manifestazione ha superato con successo il traguardo prefisso: unire la comunità in nome della musica e della cultura.
Durante la kermesse è stato possibile visitate la Mostra fotografica “Una Vita per la Banda” presso la Sala Velluti (a Cave, sotto il Palazzetto della Salute) che ha raccontato la storia della Banda Città di Cave e, in parallelo, ha mostrato anche l’evoluzione storica di questa realtà che nel tempo ha saputo aggregare tante persone intorno alla musica.
L’inaugurazione della Mostra “Una Vita per la Banda” è stata qualificata dalla presenza dell’Assessore alla Cultura Silvia Baroni oltre che del Presidente Vincenzo Zappone.
Il nome dell’evento organizzato dall’Associazione Musicale Bandistica “Città di Cave”, come più volte è stato sottolineato anche dal Presidente della Banda Città di Cave Vincenzo Zappone, è dedicato alla memoria del compianto Maestro Giuseppe Ambrosini, figura centrale nella storia musicale locale e nazionale (per 35 anni Primo Sassofono Contralto della Banda della Guardia di Finanza) e direttore della Banda di Cave per molti anni.
La mostra fotografica ha proposto un emozionante tuffo nel passato, suscitando tante riflessioni sul tempo trascorso, sui cambiamenti e sul rinsaldarsi in più di uno della passione per la musica e per l’amicizia. Un modo per rivivere il passato della Banda Città di Cave ma anche il passato di coloro che hanno apportato un contributo. Un divenire fotografico che racconta per immagini l’evoluzione di questa grande famiglia bandistica, fortemente radicata nella comunità di Cave.
Un patrimonio che oltre ad onorare la memoria del Maestro Giuseppe Ambrosini, persona da molti riconosciuta come un secondo padre, ha celebrato l’importante eredità musicale che ha lasciato alla comunità e quel sentimento di unione che ancora si avverte vivo.
Il Presidente dell’Associazione Musicale, Vincenzo Zappone, nell’esprimere profonda gratitudine per il supporto ricevuto a vario titolo da tante persone e da coloro che hanno seguito la manifestazione, anche come pubblico, ha tenuto a ribadire:
Sono felice di quanto abbiamo realizzato. Il secondo Festival Ambrosini è stato un grande successo.
Ci siamo impegnati tutti molto, abbiamo avuto però anche la meritata soddisfazione.
Torno a ribadire che la Banda Città di Cave per me rappresenta una grande famiglia, quella famiglia che mi ha sempre sorretto. Ed il Maestro Giuseppe Ambrosini a cui abbiamo dedicato il Festival, la mostra, il convegno, per me è stato un padre.
I risultati ottenuti con questa seconda edizione ci incoraggiano a fare ancora di più l’anno prossimo e siamo contenti di aver realizzato a Cave un’idea vincente, un contributo culturale che ha unito divertimento e crescita.”
Il Festival “Giuseppe Ambrosini” ha promosso un approccio educativo verso la cultura musicale e ha inteso sostenere i giovani talenti. Emblematico per sottolineare questo aspetto sono stati messi in prima linea sei giovanissimi musicanti che hanno fatto da soliti, ricevendo scroscianti applausi. Grazie al costante supporto del Comune di Cave, della Pro Loco e del bando “Lazio Disco”, l’evento punta a rafforzare la tradizione bandistica e a creare nuove opportunità di formazione e crescita. A presentare c’è stato il giovane Andrea Caizzi.
Riscontri largamente positivi per il Convegno “La storia della tradizione musicale bandistica italiana. Dalla nascita delle bande musicali alle idee e progetti futuri per preservarle nel tempo. Un lavoro di unione tra associazioni musicali locali, scuole, conservatori e università statali”. Tenutosi sabato 7 settembre 2024, presso il Teatro Milco Paravani, il convegno ha visto la presenza del sindaco di Cave Angelo Lupi, dell’assessore alle politiche politiche giovanili, sport e spettacolo dott. Simone D’Aversa, dell’assessore alla cultura dott.ssa Silvia Baroni e della vice presidente della Pro Loco di Cave Giulia Grossi.
Relatori presenti al tavolo sono stati il M° Fulvio Creux, il Consigliere con Delega alla pubblica istruzione Danila Rotondi, la Professoressa Cristina Cerretani, la M° Giada Pulcini. A moderare il convegno la Dottoressa Cecilia Velluti, anche componente della Banda Città di Cave, ha saputo coordinare i vari interventi con leggerezza.
Ospite di punta del Convegno il Maestro Creux, legato al Maestro Giuseppe Ambrosini da conoscenza diretta e stima. Creux ha tratteggiato la parabola della tradizione bandistica in Italia, delineando la storia della banda musicale, ribadendo un concetto chiave trascritto anni prima nel suo libro: la Banda è uno strumento vero e proprio, uno strumento formato da esseri umani e questo riguarda non solo aspetti musicali e costruttivi, ma anche psicologici e sociali.
Dai vari interventi è emerso il valore dell’educazione musicale come forma di arte completa ed universale, la proposta di innalzare il monte ore didicato allo studio, l’opportunità di istituire a Cave una Scuola ad indirizzo Musicale, l’importanza di stimolare nei giovani l’ascolto attivo.
Questa seconda edizione del Festival Ambrosini si è conclusa con un bilancio molto positivo sia per aver rinnovato la proposta artistica sia per la ricchezza del calendario eventi in una triplice dislocazione. Tra concerti, esposizioni, workshop e incontri culturali, l’evento molto partecipato dalla popolazione, ha rappresentato un momento di crescita e valorizzazione della tradizione musicale locale.
Alessandra Battaglia