Home Cultura e Spettacolo “Pirandello mi fa un baffo”: la nuova sfida letteraria di Romina Caruana

“Pirandello mi fa un baffo”: la nuova sfida letteraria di Romina Caruana

Tra Sicilia, New York e anime spezzate

da redazione

Ci sono romanzi che raccontano una storia, e romanzi che fanno da spartiacque tra chi si era e chi si diventa dopo averli letti. “Pirandello mi fa un baffo”, l’ultima fatica letteraria di Romina Caruana, è uno di questi. Non è solo un libro: è un viaggio emozionale, un manifesto di coraggio, una carezza e uno schiaffo insieme. La sua presentazione ufficiale avverrà il 14 luglio  sera, alle ore 19:00, nell’ambito del Marconi Teatro Festival 2025 – AperiLibri, nel cuore pulsante della cultura romana.

Romina Caruana, attrice e scrittrice siciliana di respiro internazionale, torna alla scrittura con un’opera potente, profonda, che riannoda i fili di un impegno umano e artistico lungo oltre un decennio. “Pirandello mi fa un baffo” (edito da Terra Somnia Editore) è un titolo ironico, audace, ma pienamente coerente con il contenuto: una denuncia garbata ma ferma contro il silenzio, l’oppressione e l’indifferenza verso le fragilità invisibili.

A moderare la serata sarà la giornalista del TG2, Nadia Alese, mentre la lettura di alcuni brani sarà affidata alla voce intensa dell’attrice Ilaria Genatiempo, in un evento che promette di essere più esperienza che presentazione. A impreziosire il volume, la prefazione firmata da Ninni Bruschetta, attore e scrittore, nonché “marito” della Caruana nella celebre serie TV “Makari”.

La trama gira intorno ai casi in cui la finzione rivela verità taciute. Il romanzo segue le vicende di Eleonora, giovane siciliana che, oppressa da un padre autoritario e negazionista, decide di fuggire a New York per costruirsi una nuova identità. Il fratello Alessandro, affetto da autismo e appassionato di lucine colorate, musica e danza, è il vero cuore pulsante della narrazione. Quando il padre Luigi lo rapisce per negargli ogni possibilità di vita autonoma e serena, Eleonora dovrà affrontare i demoni del passato per salvare non solo il fratello, ma anche se stessa.

Un telaio antico, ereditato dalla nonna, diventa metafora e strumento di resistenza: la protagonista crea una collezione di abiti intrecciati con memoria e dolore, trasformando la moda in un atto di resilienza e libertà. Una sfilata diventa così la parabola di una rinascita, di un’identità cucita a mano, con il filo dell’amore fraterno.

Dall’autismo alla violenza domestica: il libro rappresenta una scrittura che denuncia.
Romina Caruana non è nuova al tema dell’autismo. Già nel suo primo romanzo “È solo un gioco di anime” (The Dance of Souls, edizione americana), aveva raccontato con accuratezza scientifica e poesia la complessità di questo universo spesso ignorato. Il libro aveva ricevuto lodi dal pubblico americano e l’apprezzamento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, durante una sua lettura al Teatro Pirandello di Agrigento, nell’ambito delle celebrazioni per Agrigento Capitale della Cultura 2025.

Il suo nuovo lavoro estende la riflessione alla violenza domestica: tema al centro anche dei due cortometraggi appena terminati dalla Caruana come regista, uno girato a Dubai con il premio Oscar Martin Desmond Roe, l’altro a Palermocon la Dark Matter Studios. Due opere visive che rafforzano il messaggio del libro, dimostrando come l’arte – in tutte le sue forme – possa e debba essere strumento di denuncia sociale e di speranza.

Romina Caruana si è formata presso l’Accademia Teatés, ha conseguito un Master di Acting alla Susan Batson Inc. di New York, e ha rappresentato l’Italia anche a Los Angeles durante l’evento “Come Back Home” per l’approdo della nave Amerigo Vespucci. È un’artista che ha fatto della contaminazione culturale e della coerenza narrativa la propria cifra stilistica. Questo libro non fa eccezione.

La presentazione del 14 luglio non sarà soltanto un incontro con l’autrice, ma una vera e propria immersione in un mondo narrativo ricco di significati e sfumature. Un’occasione per ascoltare, riflettere e lasciarsi coinvolgere. Perché, come afferma Bruschetta nella sua prefazione:

“Pirandello mi fa un baffo ti porta altrove, ma in quell’altrove ci riconosciamo tutti. È il nostro vero luogo, quello immaginario, quello che vorremmo e che non otterremo mai. È un romanzo di formazione… per chi legge. Una sveglia. Un campanello d’allarme.”

Romina Caruana tornerà sugli schermi in autunno su Rai1 con la quarta stagione di Makari, ma intanto, con questo libro, ci offre un racconto capace di toccare le corde più intime del lettore, mescolando il sapore agrodolce della Sicilia con la concretezza metropolitana di New York, tra amore fraterno, identità e libertà.

Perché la letteratura, come la vita, ha bisogno di verità, di coraggio e di sguardi che non abbiano paura di vedere.

Ciro Battaglia

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