Home Castelli Romani LA REGIONE LAZIO È ZONA GIALLA, ma preoccupano i Castelli Romani

LA REGIONE LAZIO È ZONA GIALLA, ma preoccupano i Castelli Romani

da redazione

Il nuovo DPCM è stato appena firmato, le misure prese saranno valide dalla giornata di giovedì 5 novembre fino a giovedì 3 dicembre.
Le misure sono suddivise in zone, GIALLA, ARANCIONE e ROSSA differenziate in base ai differenti scenari di rischio.
Zona GIALLA: misure adottate in tutta Italia
Zona ARANCIONE: misure adottate nelle regioni con elevata gravità e con un livello di rischio alto. Alcune misure sono più restrittive rispetto a quelle presenti nella zona gialla.
Zona ROSSA: misure adottate nelle regioni con uno scenario di massima gravità e con un livello di rischio alto. Sono le misure più restrittive.
Come si passa da una zona all’altra?
Il Ministro della Salute, con il CTS (Comitato Tecnico Scientifico), monitorerà settimanalmente l’andamento della curva dei contagi e con una sua ordinanza aggiornerà l’elenco delle Regioni suddivise nei 3 scenari di rischio e delle corrispondenti misure via via più restrittive.

A preoccupare però sono alcuni Comuni sopratutto la fascia dei Castelli Romani con contagi in continuo aumento, non si escludono delle maggiori restrizione li dove l’indice Rt (Indice di riproduzione di un virus) dovesse essere superiore alla media nazionale, sorvegliate speciali le RSA su tutto il territorio, ma al momento la nostra regione, il Lazio, si trova nella zona GIALLA.

Tutte le nuove misure

COPRIFUOCO – In casa non più tardi delle 22, a partire da domani, 5 novembre. Sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. È in ogni caso fortemente raccomandato, per la restante parte della giornata, di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi.

SPOSTAMENTI – Non ci si potrà spostare tra Comuni anche nelle Regioni ‘arancioni’, ovvero con uno scenario di elevata gravità e da un livello di rischio alto. Non ci si potrà spostare da un comune all’altro esattamente come avviene nelle zone rosse, quelle dove, a partire da domani, scatterà il lockdown. Stop inoltre agli spostamenti tra Regioni ‘arancioni’ e rosse’, se non per motivi di lavoro, salute e comprovata urgenza, mentre restano consentiti gli spostamenti tra Regioni ‘gialle’, ovvero quelle in cui il rischio è più basso.

BAR E RISTORANTI – Stop alle attività dei servizi di ristorazione, fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie e pasticcerie, sia nelle aree arancioni che in quelle rosse, mentre nelle Regioni gialle, ovvero quelle a minor rischio, proseguiranno fino alle 18. Nelle zone del Paese più in difficoltà -arancioni e rosse- sarà consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio nonché l’asporto fino alle 22, ma con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze.

CONCORSI – Sospesi i concorsi pubblici e privati fino al prossimo 3 dicembre, si ferma anche quello sullo scuola.

PARRUCCHIERI – Come trapelato nella tarda serata, nelle zone rosse resteranno aperti i “servizi dei saloni di barbieri e parrucchieri”, mentre nell’elenco degli esercizi che non si fermeranno, nonostante il lockdown, non figurano i centri estetici, secondo quanto messo nero su bianco nel Dpcm.

MUSEI E CENTRI COMMERCIALI – Stop ai musei – che non saranno aperti al pubblico – chiusi i centri commerciali nel weekend, nei festivi e prefestivi.

SPORT – Attività fisica solo vicino casa e da soli. Nelle Regioni rosse è infatti “consentito svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie; è altresì consentito lo svolgimento di attività sportiva esclusivamente all’aperto e in forma individuale”.

SCUOLE – Nelle secondarie di secondo grado il 100% delle attività si svolgerà tramite il ricorso alla didattica digitale integrata. Resta salva la possibilità di svolgere attività in presenza per l’uso dei laboratori o per garantire l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e, in generale, con bisogni educativi speciali.

Nelle scuole dell’infanzia, in quelle del primo ciclo di istruzione (scuole primarie e secondarie di I grado) e nei servizi educativi per l’infanzia le attività didattiche continueranno a svolgersi in presenza, con uso obbligatorio di dispositivi di protezione delle vie respiratorie, fatta eccezione per i bambini di età inferiore ai 6 anni e per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina.

Le riunioni degli organi collegiali potranno svolgersi solo a distanza. Il loro rinnovo, previsto in questo periodo, avverrà anch’esso a distanza, nel rispetto dei principi di segretezza e libertà nella partecipazione alle elezioni.

Restano sospesi i viaggi d’istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche, fatte salve le attività inerenti i percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (PCTO).

Il Dpcm prevede misure più restrittive per la scuola nelle aree che dovessero, invece, essere caratterizzate da uno scenario di “massima gravità e da un livello di rischio alto”. Queste aree dovranno sempre essere individuate con apposita ordinanza del Ministro della Salute.  Per la didattica, in caso di misure, più restrittive:   Resteranno in presenza la scuola dell’infanzia, i servizi educativi per l’infanzia, la primaria e il primo anno della scuola secondaria di primo grado. Le attività didattiche in tutti gli altri casi si svolgeranno esclusivamente con modalità a distanza.  .

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