Il 5 e il 6 Giugno sarà possibile visitare gratuitamente il Mosaico perduto di Caligola che festeggia così il suo ritorno a Nemi.
Sabato 29 maggio, in occasione dell’evento, il critico d’arte Vittorio Sgarbi visiterà il Museo Nazionale delle Navi e il mosaico di Caligola.
Così, dopo le chiusure legate all’emergenza Covid-19 che hanno sospeso la possibilità di visitare i Musei, questa iniziativa di festa consentirà a tutti i cittadini e a tutti gli interessati di ammirare il misterioso e affascinante mosaico perduto di Caligola. Si tratta di un capolavoro appena entrato nelle collezioni del Museo delle Navi Romane. L’iniziativa è promossa dal Comune di Nemi e dalla Direzione Regionale Musei Lazio che dedicano al prezioso mosaico due intere giornate.
In occasione dei giorni di festa per il Comune di Nemi concomitanti alla Sagra delle fragole, che si svolgerà via Social e la Biennale d’arte Internazionale dei Castelli Romani: il 5 e 6 giugno il Museo aprirà le porte a tutti i cittadini gratuitamente.
La suggestiva storia del mosaico perduto che proveniva dalle navi dell’imperatore romano Caligola, si allaccia ad una esportazione illegale che, nel dopoguerra, lo fece arrivare fino in America. L’opera è starà restituita all’Italia grazie all’azione dei Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale. Un lungo viaggio di ritorno che ha riportato il Mosaico ad essere oggetto di esposizione dall’11 marzo 2021 presso il Museo delle Navi Romane di Nemi. Inoltre il giorno sabato 29 maggio il critico d’arte Vittorio Sgarbi visiterà il Museo Nazionale delle Navi di Nemi facendo omaggio al mosaico di Caligola.
Nel rispetto delle normative Covid-19 sarà consentito l’ingresso gratuito nel museo ad un massimo di 80 persone contemporaneamente.
Il Mosaico è articolato in intarsi marmorei (opus sectile) e faceva parte delle ricche decorazioni presenti sulle pavimentazioni delle due navi dell’imperatore Caligola.
Proveniente dagli scavi condotti nel 1895 da Eliseo Borghi, fu restaurato con materiali diversi e con integrazioni moderne. L’inserimento in una cornice moderna, presente anche sul retro, non consente più di cogliere i dettagli costruttivi, che possono però essere ricostruiti grazie agli altri frammenti conservati nel Museo.
Dopo l’esportazione illegale, il mosaico è stato restituito al Museo delle Navi Romane grazie all’azione dei Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale che, con la fattiva collaborazione di esperti del settore, hanno individuato il pavimento in una collezione privata a New York, consentendone il sequestro e la riconsegna all’Italia.
La cornice che oggi custodisce il Mosaico ha una storia che risale al 1933 quando iniziò la sua costruzione proseguita sino al 1939. Il Museo delle Navi Romane nasce con l’obiettivo di ospitare due gigantesche navi appartenute all’imperatore Caligola (37-41 d.C.) recuperate nelle acque del lago di Nemi tra il 1929 e il 1931. La particolarità del Museo consiste dunque nella sua ratio di edificazione: in Italia è la prima struttura museale concepita in funzione del contenuto, ovvero due scafi dalle misure rispettivamente di m. 71,30 x 20 e m. 73 x 24, purtroppo distrutti durante un incendio nel 1944. Riaperto nel 1953, il Museo venne nuovamente chiuso nel 1962 e infine definitivamente riaperto nel 1988.
Nel nuovo allestimento, l’ala sinistra è dedicata alle navi, delle quali sono esposti alcuni materiali, come la ricostruzione del tetto con tegole di bronzo, due ancore, il rivestimento della ruota di prua, alcune attrezzature di bordo originali o ricostruite (una noria, una pompa a stantuffo, un bozzello, una piattaforma su cuscinetti a sfera).
Sono inoltre visibili due modelli delle navi in scala 1:5 e la ricostruzione in scala al vero della posticcio di poppa della prima nave, su cui sono state posizionate le copie bronzee delle cassette con protomi ferine.
L’ala destra è invece dedicata al popolamento del territorio albano in età repubblicana e imperiale, con particolare riguardo ai luoghi di culto; vi sono esposti materiali votivi provenienti da Velletri (S. Clemente), da Campoverde (Latina) da Genzano (stipe di Pantanacci) e dal Santuario di Diana a Nemi, oltre ai materiali provenienti dalla Collezione Ruspoli.
All’interno di quest’ala è inoltre possibile ammirare un tratto musealizzato del basolato romano del clivus Verbi, che da Ariccia conduceva al Santuario di Diana.
Scheda informativa
È possibile visitare il Museo dal lunedì alla domenica dalle ore 9:00 alle 19:00.
La biglietteria chiude alle ore 18:00.
Biglietti
intero € 4,00 | ridotto € 2,00
Sito web
http://www.polomusealelazio.beniculturali.it/index.php?it/229/museo-delle-navi-romane
https://comunedinemi.rm.gov.it/home
Informazioni
drm-laz@beniculturali.it