Home Cultura e Spettacolo “Pioggia”: riflessione tragicomica su vita e morte, tra umanità e tecnologia

“Pioggia”: riflessione tragicomica su vita e morte, tra umanità e tecnologia

da redazione

Immaginate di essere ultra-centenari, intrappolati in un corpo che ha vissuto più di quanto avrebbe dovuto e con una mente che non sa più dove rifugiarsi. Un patto, stretto tanti anni fa, vi lega ai vostri amici: l’impegno di accompagnarvi a vicenda verso la fine, quando il corpo non sarà più in grado di sostenervi. Ma l’incredibile durata della vita, tra malattie e trapianti, si trasforma in una prigione dorata, e la morte, da promessa liberatoria, diventa una prospettiva lontana.

Dal 8 al 13 aprile, al Teatro Trastevere, Pioggia di Franca De Angelis e con la regia di Christian Angeli, esplora con ironia e profondità le complesse dinamiche dell’invecchiamento, del desiderio di morte e della difficoltà di accettare la fine. In un futuro distopico, Vi, Lu e Ma sono ormai vecchi ultracentenari che, dopo aver vissuto infinite peripezie e sofferenze, si ritrovano a fare i conti con la vita, nonostante tutto. Ma quando Lu decide di porre fine alla sua esistenza, i suoi due compagni si trovano a dover affrontare non solo il suo desiderio di morte, ma anche le inquietudini che questo scatenano nella loro esistenza. Il tutto si complica ulteriormente con l’arrivo di Chiara, un’androide di ultima generazione, destinata a rispondere a qualsiasi bisogno umano, ma che, inaspettatamente, finirà per sfidare i suoi programmatori.

In una trama che oscilla tra black comedy e commedia all’italiana, Pioggia invita lo spettatore a riflettere su una società che si rifiuta di accettare il naturale ciclo della vita e della morte, interrogandosi se l’allungamento della vita abbia davvero migliorato la qualità dell’esistenza o, piuttosto, se l’umana fragilità venga oggi ignorata a favore di un progresso che non è per tutti.

Lo spettacolo è una tragicomica riflessione sul tema dell’accettazione della vecchiaia e della morte, in una società – quella occidentale – che sembra ormai da anni respingere in tutti i modi l’idea del naturale deperimento fisico. I segni del tempo si occultano in ogni modo, ma ciò non rende più difficile l’accettazione di qualcosa che è in natura? E la maggiore durata della vita corrisponde davvero a una maggiore qualità? E, ancora, dal momento che non tutti possono permettersi le migliori cure: il progresso favorisce l’umanità o solo una piccola, privilegiata parte di essa?

Amici da sempre, i protagonisti decisero di andare a vivere insieme, decenni fa, per essere certi di potersi sostenere nel togliersi la vita qualora non fossero stati più nel pieno della loro forma fisica e mentale, in quei tempi in cui il suicidio assistito non era ancora consentito. Si sono ammalati tante e tante volte di mali devastanti, hanno subito trapianti di organi e sono ormai quasi sordi, quasi ciechi. Al dunque, però, man mano che il tempo passava nessun male, nessuna menomazione è sembrata loro così grave da preferire la morte. Hanno seppellito i loro figli e i loro nipoti e forse sono diventati immortali, congelati in antichi ricordi, antichi screzi, antichi giochi. L’arrivo di Chiara (Gemma Costa), prototipo di androide di ultima generazione programmata per rendersi utile e soddisfare bisogni di qualsiasi tipo, rappresenta una ventata di giovinezza nella vita dei tre, per quanto artificiale. Ma la mattina di un giorno apparentemente qualunque Lu si sveglia diverso. Ha preso una decisione: vuole avvalersi del patto che avevano fatto decenni prima. Vuole morire. Vi e Ma non lo accettano. Il desiderio di Lu li destabilizza e angoscia. Se lui morisse il loro morboso attaccamento all’esistenza apparirebbe loro all’improvviso in tutto il suo egoismo, patetico e inutile. Cercano così un’alleata in Chiara, che nei suoi neuroni artificiali ha un solo obiettivo: proteggere la razza umana. Vi e Ma non sanno che Chiara – progettata per divenire in grado di prendere decisioni autonome e sviluppare una coscienza – sa distinguere il bene della razza umana da quello di un singolo individuo. E la sua risposta non è quella che si aspettavano.

David Cardarelli

Riepilogo Info

“Pioggia”

TEATRO TRASTEVERE_Via Jacopa De’ Settesoli, 3 Roma

Dall’8 al 13 aprile Da martedì a sabato ore 21, domenica ore 17:30 Info e prenotazioni: 065814004 info@teatrotrastevere.it Biglietti: Intero 13 euro + tessera associativa Ridotto 10 euro + tessera associativa

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