Home Cultura e Spettacolo Carlo Buccirosso porta “Il Vedovo Allegro”: serata indimenticabile di risate, riflessioni e emozioni

Carlo Buccirosso porta “Il Vedovo Allegro”: serata indimenticabile di risate, riflessioni e emozioni

Al Teatro Sala Umberto di Roma, testo scritto, diretto e interpretato da Carlo Buccirosso con un ottimo cast

da Alessandra Battaglia

In una splendida serata romana il vasto pubblico dell’elegante Teatro Sala Umberto ha accolto con vivace entusiasmo il debutto laziale dello spettacolo “Il Vedovo Allegro” di Carlo Buccirosso, in scena fino al 21 gennaio 2024.  La platea, attenta e generosa di applausi tra risate scoppiettanti, ha tributato riconoscimenti sinceri a tutta la compagnia di attori che ha portato in scena una storia molto convincente e attuale.

Nella cornice suggestiva della Sala Umberto, Carlo Buccirosso ha scelto di raccontare la storia dell’antiquario Cosimo Cannavacciuolo, un uomo che si ritrova in una casa impossibile da riscattare, piena di oggetti invenduti a causa di un negozio ormai chiuso. 

La trama affronta tematiche attualissime, toccando l’angoscia ereditata dalla pandemia, la solitudine provocata da rovesci finanziari e la ricerca di speranza in tempi difficili.

Un’ottima opportunità per andare a teatro ed assistere ad una fantastica esibizione dal vivo, quello speciale e magico tocco che solo il teatro può dare ad una storia che funziona come un orologio e offre i toni apprezzabilissimi di una commedia che sa ben intrecciare ironia e profondità.

Il personaggio di Buccirosso, ansioso e ipocondriaco, non è annegato nella solitudine ma naviga a vista nella crisi economica post pandemia.

Per chi non conoscesse Carlo Buccirosso, ci piace tratteggiarne una sintesi di questo 69enne attore e regista napoletano.

Volto molto noto tanto in teatro che al cinema, a lungo lo abbiamo visto fare coppia con Vincenzo Salemme e poi, da una ventina d’anni, con spettacoli da lui firmati, è stato l’uomo medio borghese nei film di Carlo Vanzina. Buccirosso ci ha conquistato poi anche personaggi complessi e stratificati come Cirino Pomicino ne «Il divo» di Paolo Sorrentino (con cui ha recitato anche ne «La grande bellezza»), oppure quando è stato il boss indimenticabile di «Ammore e malavita» dei Manetti Bros e ancora  il camorrista in «Noi e la Giulia» di Edoardo Leo, una interpretazione fantastica che gli è valsa un David di Donatello nel 2015 come attore non protagonista.

Oltre all’ottimo Buccirosso, sul palco i bravissimi Gino Monteleone, Massimo Andrei, Elvira Zingone, Davide Marotta, Donatella de Felice, Stefania De Francesco, Matteo Tugnoli.

Molto belle le scenografie che ospitano la storia dell’antiquario Cosimo Cannavacciuolo, immerso in una casa irrimediabilmente invenduta e colma di oggetti dal passato. Quel salone ricco di oggetti e mobili antichi è uno spaccato delle esistenze di tanti di noi. 

Tanti i personaggi iconici e splendidamente interpretati da ogni attore: dal protagonista risucchiato nel vortice di una svolta nella sua vita con un’ospite inaspettata che diventa la chiave di volta del cambiamento, fino al portiere dello stabile, interpretato da un eccezionale Gino Monteleone, il portiere pettegolo ma di buon cuore, con due figli dalla verve e dalla capacità di adattamento straordinarie. Il quadro si completa con due coniugi desiderosi di avere un figlio in tarda età e un giovane medico. Il palazzo, con i suoi condomini dalle storie di vita variegate, diventa la tela su cui Buccirosso costruisce una commedia ricca di equivoci, che si rivela uno strumento formidabile per raccontare la vita in tutte le sue sfaccettature.

La trama, arricchita da momenti poetici e battute taglienti, affronta con ironia e sarcasmo temi importanti legati alla maternità, alla genitorialità e alle adozioni. Il tutto si intreccia con il tema della fecondazione eterologa, portando il pubblico a riflettere su questioni profonde in un contesto leggero e divertente. La comicità diventa così uno strumento non solo per strappare risate, ma anche per stimolare riflessioni personali e collettive sulla varietà dell’amore: quello per il compagno di vita, per i figli, gli amici, la vita stessa e, perché no, anche per se stessi.

La maestria di Buccirosso, affiancato da un talentuoso cast composto da Gino Monteleone, Massimo Andrei, Elvira Zingone, Davide Marotta, Donatella de Felice, Stefania De Francesco e Matteo Tugnoli, ha reso lo spettacolo un viaggio coinvolgente tra voci potenti, canti e danze leggere. Il salone, ricco di oggetti e mobili antichi, è diventato uno specchio delle molteplici esistenze rappresentate sul palco.

Il lavoro splendidamente corale degli attori, perfettamente diretto dal regista e protagonista Carlo Buccirosso, ha creato una effervescente sinfonia, evidenziando tutte le sfumature del genere umano, esaltando le mille caratteristiche esistenziali. La commedia, ricca di equivoci e situazioni inattese, ha creato uno spettacolo coinvolgente che ha affascinato il pubblico dall’inizio alla fine.

Bisogna riconoscere a Carlo Buccirosso, noto ed amato attore nonchè regista napoletano, di aver confezionato un lavoro che va oltre la risata, affrontando tematiche attuali con leggerezza e ironia. Un successo indiscusso, testimoniato dagli applausi scroscianti di una platea che ha dimostrato di aver apprezzato non solo la comicità, ma anche la profondità e la sensibilità della performance. Ci è molto piaciuto osservare come Buccirosso sia riuscito, perfino affondando in temi molto delicati ed intimi, compromessi, tra richieste, bisogni e tentazioni,  a farci ridere tanto ma senza mai prendere in giro certe situazioni in cui tutti si potrebbero magari rispecchiare o sentire la vicinanza emotiva. Intelligenza e rispetto che regalano risate e divertimento sano.

Qui il link del nostra precedente pubblicazione sullo spettacolo teatrale.

Alessandra Battaglia

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