Home Cultura e Spettacolo Dominika Zamara a Roma: due serate di musica tra tradizione e contemporaneità

Dominika Zamara a Roma: due serate di musica tra tradizione e contemporaneità

da redazione

Si è conclusa con ottimi riscontri la due giorni di concerti che ha visto protagonista il soprano Dominika Zamara a Roma. Gli appuntamenti, tenutisi il 24 e 25 ottobre, hanno offerto al pubblico un percorso musicale che ha unito il repertorio barocco e quello contemporaneo, valorizzando il dialogo tra culture, epoche e sensibilità artistiche diverse.

La Città Eterna, in un periodo ancora attraversato dalle celebrazioni giubilari, ha accolto con partecipazione due serate in cui la musica si è fatta strumento di comunicazione universale e di riflessione spirituale. Il pubblico romano ha risposto con calore, sottolineando come l’arte, nelle sue espressioni più autentiche, continui a essere un ponte tra i popoli e un mezzo privilegiato per trasmettere messaggi di pace e di speranza.

Le iniziative hanno creato un viaggio tra i secoli: dal Barocco alle sonorità contemporanee.
Il primo concerto si è svolto venerdì 24 ottobre a Palazzo Valentini, dove Dominika Zamara si è esibita insieme al Quartetto Mozaika. Il programma ha proposto un raffinato itinerario tra alcune delle pagine più amate del repertorio lirico di Mozart, Mascagni, Puccini e Bizet, restituite con eleganza e sensibilità interpretativa.

Tra i momenti più intensi, l’esecuzione di “Alleluia for Peace” del compositore newyorkese James Adler, già presentata in prima mondiale alla Carnegie Hall di New York. Per l’occasione, il brano è stato diretto dallo stesso autore, che ha condiviso con il pubblico il significato profondo della sua composizione: un inno alla pace come ideale universale e necessità sempre attuale. La serata è stata presentata da Mirella Bagdzińska, che ha guidato gli spettatori in un percorso di ascolto e riflessione. La spiritualità del suono si è apprezzata in particolare durante l’incontro nella Basilica di San Saba, a Roma, per il secondo appuntamento, sabato 25 ottobre. La location ha offerto un’atmosfera di raccoglimento e intensità. Il programma, interamente dedicato alla musica sacra, ha visto il soprano accompagnato all’organo da Fra Bernard Sawicki e dal Coro “Gaudium Poloniae”, diretto da Suor Martyna.

In un percorso che ha unito le grandi pagine di Vivaldi, Gounod, Mozart, Liszt e Gomez, particolare rilievo hanno avuto le composizioni contemporanee del Maestro Tiziano Bedetti – “Ave Maria per Santa Edvige di Polonia” e “Hymnus Pro Millennio Coronae Polonicae” – dedicate alla storia e alla spiritualità della Polonia. Entrambi i brani, introdotti dallo stesso Bedetti, hanno espresso una profonda connessione tra fede, identità e memoria collettiva.

Al di là della qualità artistica delle esecuzioni, le due serate hanno offerto l’occasione per riflettere sul ruolo della musica come linguaggio universale, capace di superare barriere linguistiche, geografiche e religiose. In un’epoca caratterizzata da complessità e frammentazione, l’arte musicale si conferma come uno dei mezzi più immediati per esprimere emozioni e valori condivisi, creando una forma di comunicazione che parla direttamente all’essere umano nella sua totalità.

Il repertorio scelto da Dominika Zamara e dai suoi collaboratori non si è limitato a un esercizio di virtuosismo o di memoria storica: ha rappresentato un dialogo tra epoche, culture e sensibilità, dimostrando come la musica continui a essere un territorio comune dove il passato e il presente si incontrano.

Nella voce di Zamara, così come nel suono degli strumenti e nelle armonie corali, si è potuta percepire una tensione verso il sacro e l’universale, un desiderio di comunione che solo la musica può suscitare in modo così diretto e sincero.

I concerti romani hanno confermato Dominika Zamara come una interprete sensibile del panorama lirico internazionale. Il suo approccio, che unisce rigore tecnico, profondità interpretativa e apertura culturale, restituisce alla musica la sua funzione di unire, elevare e far dialogare le persone oltre le differenze.

In un tempo che spesso tende alla dispersione, esperienze come queste ricordano come la musica possa ancora essere un atto di incontro, un gesto di pace e una preghiera condivisa. Roma, con la sua storia millenaria e la sua vocazione spirituale, si è confermata il luogo ideale per accogliere un messaggio tanto semplice quanto potente: l’arte, quando è sincera, parla un linguaggio che tutti possono comprendere.

Alessandra Battaglia

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