Home Cronaca Laika MCMLIV: l’anonima artista della street art torna con una chiave distintiva

Laika MCMLIV: l’anonima artista della street art torna con una chiave distintiva

Vicino all'Ambasciata di Ungheria a Roma, l'opera dedicata a Ilaria Salis

da Alessandra Battaglia

Nell’oscurità della notte, mentre il mondo dorme, una figura misteriosa si muove attraverso le strade della città eterna. Una maschera bianca come la luna copre il volto, e una parrucca rossa come l’amore adorna la testa. La voce che si fa sentire è metallica, quasi quella di una bambina petulante, ma filtrata attraverso un distorsore. Questa è Laika MCMLIV, l’ultima e più enigmatica firma apparso nell’universo della street art, l’arte urbana.

Nella notte tra il 30 e il 31 gennaio, a pochi passi dall’Ambasciata di Ungheria a Roma, è apparsa la nuova opera della street artist Laika dedicata a Ilaria Salis. Il poster, affisso all’incrocio tra via dei Villini e via Malpighi, ritrae l’attivista antifascista, professoressa di Monza, che spezza le catene, sul suo vestito la scritta: “Ila resisti”.

Il nome Laika MCMLIV deriva dall’anno di nascita della famosa cagnetta russa, il 1954, che fu il primo essere vivente in orbita a bordo dello Sputnik 2. Dietro la maschera e la parrucca, si nasconde un’artista che si definisce modestamente “attacchina”. Laika si è fatta notare per la prima volta a Roma durante l’estate del 2019, e da allora non ha mai smesso di lasciare il suo segno, che si tratti di poster, murales, adesivi o graffiti a stencil.

Il mondo della street art è noto per la sua atmosfera maschile, con artisti che agiscono nell’oscurità della notte, etichettati come attivisti, influencer, vandali. Laika MCMLIV, invece, ha scelto di rimanere nell’anonimato totale, rifiutando qualsiasi etichetta che possa limitare la sua espressione artistica.

La sua arte è stata notata e riconosciuta, tanto che è stata inclusa nel libro “Prima e dopo. La street art e il coronavirus” di Carla Cucchiarelli, esperta di street art. Tra i lavori di Laika menzionati nel libro, c’è un poster che raffigura Giulio Regeni abbracciare uno studente di Bologna, Zaky, durante un servizio televisivo sulla sua incarcerazione in Egitto.

Laika esprime su tanti temi, in passato ad esempio sulla morte di Gigi Proietti e sull’evacuazione del cinema Palazzo di Tor San Lorenzo, occupato da anni; è rimasta impressa la sua immagine che mostrava la allora sindaca di Roma, Virginia Raggi, in tenuta antisommossa, con casco, manganello e fascia tricolore, in risposta allo sgombero del cinema.

Quando le è stato chiesto il motivo per cui non mostri mai il suo volto, Laika ha risposto:

“Volevo parlare dell’immagine corporea della donna e dell’omologazione cui la società costringe tutte noi. Ho deciso di non mostrare mai il mio volto perché non voglio che il mio aspetto fisico influenzi il mio messaggio. L’immagine neutra di un alter ego inventato mi rende libera.”

In un mondo in cui l’arte può essere influenzata dalla percezione dell’artista, Laika MCMLIV ha scelto di liberarsi da ogni stereotipo, facendo parlare la sua arte più forte di quanto qualsiasi immagine personale potrebbe mai fare. La sua voce, seppur filtrata e distorta, si fa sentire chiaramente attraverso i muri della città, portando messaggi di critica sociale, riflessione e protesta. Laika MCMLIV continua a essere una presenza misteriosa e potente nella scena della street art, dimostrando che l’arte può parlare anche quando l’artista sceglie di rimanere nell’ombra.

“La Salis è detenuta in Ungheria da 11 mesi in condizioni disumane. Le immagini che abbiamo visto dell’aula di tribunale sembrano arrivare da Teheran, non da un paese dell’Unione Europea.
Neanche Breivik in Norvegia, il terrorista della strage di Utopia che fece il saluto nazista in aula, era legato così”,

ha dichiarato Laika, riferendosi alle tragiche immagini della professoressa di Monza apparsa in tribunale incatenata.

Questa è una violazione dei diritti umani da parte di uno stato membro e non si può rimanere in silenzio, senza far nulla – ha dichiarato l’artista -; è una dimostrazione di forza di uno stato che tende sempre di più all’autoritarismo e che cancella i diritti.

La Salis, infatti, rischia fino a 24 anni di carcere per l’accusa di tentato omicidio colposo per aver partecipato ad un’aggressione ai danni di alcuni neofascisti durante il raduno del ‘Giorno dell’onore’.

Sono fiera di sostenere Ilaria, da attivista e da antifascista. Questa onda nera che si abbatte sull’Europa va fermata. Ilaria va liberata. Subito.

ha concluso Laika.

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