Nella pittoresca Contrada Morino, nel cuore di Cave, la piccola chiesetta de “L’Addolorata”, delizioso baluardo storico e religioso, ha recentemente celebrato il suo settantesimo anniversario. Questo luogo sacro, affettuosamente chiamato dai frequentatori la Chiesetta, è diventato un faro di fede e tradizione per la comunità locale. Qui, le diverse generazioni si sono passate il testimone, custodendo ricordi dei nonni e dei genitori anche ai nuovi residenti giunti da altri contesti, e continuando a tramandare una devozione profonda che ha reso questo luogo un simbolo di coesione e convivialità.
La forza di questo sentire ha saputo coinvolgere, grazie all’impegno del vivace gruppo “S.S. Trinità di Cave – L’Addolorata”, guidato da Daniele Reitelli, tanti partecipanti non solo del bel quartiere Morino, immerso nel verde, ma anche tantissimi affezionati anche appartenenti ad altre Confraternite che periodicamente organizzano i pellegrinaggi a Vallepietra presso il Santuario della Santissima Trinità.
E così nei suoi festeggiamenti, dal 14 al 17 settembre, in un clima di grande spirito di comunità ed accoglienza, la festa della Chiesetta dell’Addolorata ha attirato non solo i tanti residenti di Morino e di Cave tutta, ma anche il vasto intervento di persone provenienti da tutto il vasto bacino territoriale contiguo ed oltre. Autorità civili, religiose e militari locali si sono unite alla comunità per celebrare questa occasione speciale, insieme a numerosi amici provenienti, tra le tante diverse città, da Genazzano, San Vito Romano, Gorga, Capranica Prenestina e Palestrina, inclusa la frazione di Carchitti.
Presenti all’iniziativa tutte le Confraternite di Cave, in primis ovviamente la Confraternita L’Addolorata, ciascuno con i propri stendardi di appartenenza e rappresentanze delle Confraternite espressione delle città di Capranica, San Vito, Carchitti, Genazzano.
I partecipanti si sono scambiati saluti affettuosi, testimoniando un profondo senso di appartenenza, riconoscenza e orgoglio per la loro comunità.
Le celebrazioni hanno avuto inizio con fervide cerimonie religiose e poi, in particolare sabato 16, c’è stata una suggestiva solenne processione, accompagnata dalla Banda di Cave, che si è snodata per tutto il quartiere, onorando la memoria con un rito sentito ed attirando la partecipazione di molti residenti.
Durante tutta la festa molteplici sono stati i forti momenti di commozione legati agli intensi ricordi legati all’infanzia e ai racconti dei nonni e dei genitori. Più di una lacrima ha segnato i volti unendosi ai ricordi di persone care che non ci sono più ma che rivivono nella tenacia e costanza con cui si portano avanti quelle eredità sociali che creano ancora oggi la consistenza di un gruppo che può dirsi famiglia.
Molti infatti i presenti provenienti da altre località che hanno espresso le stesse tonalità di emozioni nell’ascoltare i ricordi degli anziani e di quel periodo ormai lontano in cui, dalla fede e dalla volontà di diverse famiglie del posto, sbocciò lo slancio fattivo a dare consistenza fisica all’innalzamento della Chiesetta stessa, come rappresentazione reale di un legame con il sacro manifestato fin da prima che i luoghi ospitassero la costruzione. Nel videoservizio di Monolite Notizie il racconto inedito dell’antica storia proprio da Paola Pasquazzi e Parmenio Polisini, due dei protagonisti di quella vicenda a cui tutti vollero offrire con amore il proprio contributo personale, per lo più fatto di ore di lavoro al termine di faticose giornate trascorse nel duro lavoro dei campi, in periodo storico, quello del dopoguerra, in cui ad animare le persone erano potenti valori di condivisione e fiducia nel futuro. Un comune sentire che rafforzava il senso di unità pur nella povertà economica generale e trovò sostenitori generosi come si racconta nel Video di Monolite.
Era il 1953 quando il posto dove sorge la Chiesetta si riempiva ogni sera di persone che, dopo gli impegni della fatica quotidiana, insieme ai bambini che giocavano nel verde circostante, si riunivano per recitare le preghiere e creare quel legami di vicinato e vicinanza che alimentano i rapporti fino ad oggi.
Ma da allora tanti segreti ancora aspettano di essere svelati, come il nome stesso “Morino” che, secondo quanto riferiscono alcuni, sarebbe riconducibile ad un preesistente magnifico Monastero dedicato alla Madonna di Morea che si troverebbe sepolto proprio in contrada Morino. Pertanto forse il nome stesso “Morino” evocherebbe un fondamento a questa ipotesi che si tinge di mistero perchè, si sottolinea da parte di altri, ci sia, nel luogo dove presumibilmente sorgeva un tempo quella sacra costruzione, una rosa in fioritura perenne.
Tra le autorità istituzionali intervenute il Sindaco di Cave Angelo Lupi, l’Assessore alla cultura dott.ssa Silvia Baroni, il Comandante della Polizia Locale Franco Moroni.
L’atmosfera dei festeggiamenti era carica di spirito di comunità, e le varie generazioni si sono unite nel rinnovare la loro devozione all’Addolorata rendendole omaggio anche nell’ospitare amici e fedeli.
Le toccanti fasi delle funzioni religiose, celebrate da don Loris Pergolini, si sono avvicendate agli spazi dedicati alla convivialità e all’amicizia. La Confraternita di Cave “L’Addolorata,” guidata con passione dal presidente Daniele Reitelli, ha offerto una gustosa cena per tutti i presenti, rafforzando ulteriormente i legami tra i membri della comunità.
Questa 1° Festa della Chiesetta, che ha coinciso con il settantesimo anniversario dell’edificazione stessa, è stato un momento indimenticabile che ha riunito tante persone accomunate dalla stessa matrice valoriale ed ha degnamente celebrato una tradizione radicata nel cuore di Cave.
La fede, la devozione e la convivialità sono rimaste salde nel tempo, testimoniando la forza di una comunità unita dalla sua storia e dalla sua spiritualità. La Chiesetta dell’Addolorata continua a essere un faro di speranza e un punto di riferimento per tutti coloro che la visitano, portando avanti il suo messaggio di amore, fede e unità.
Nel videoservizio Monolite Notizie ha cercato di catturare l’atmosfera emozionante della festa.
Alessandra Battaglia


