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“Caravaggio, il maledetto” a Zagarolo

Ne parla Alessandro D'Ambrosi

da Alessandra Battaglia

Palazzo Rospigliosi a Zagarolo ospiterà domani, venerdì 4 agosto, alle ore 21:00  “Caravaggio-il maledetto”, spettacolo che porta in scena la turbolenta storia di Michelangelo Merisi da Caravaggio. L’iniziativa è organizzata con il patrocinio del Comune di Zagarolo grazie all’organizzazione del Teatro Ghione di Roma, diretto da Ercole Palmieri.

La rappresentazione teatrale vedrà protagonista un ottimo cast formato da Primo Reggiani, Francesca Valtorta e Fabrizio Bordignon, diretti dalla regia di Ferdinando Ceriani.

Saranno loro a ripercorre la tragica parabola di un artista eccezionale, innovatore e geniale, che il temperamento turbolento portò a fuggire, dopo un omicidio, arrivando proprio a Zagarolo, nel Palazzo stupendo che ospita la rappresentazione.

Ad illustrare l’evento nel videoservizio di Monolite Notizie c’è il Delegato alle Politiche Culturali di Zagarolo Alessandro D’Ambrosi all’interno del Palazzo cinquecentesco che potrà, con l’occasione, essere attraversato dai partecipanti.

La piece, già molto apprezzata dal pubblico, a Zagarolo trova un contesto unico e speciale: l’esatto set in cui si svolsero realmente fatti raccontati. E così trasformerà in magia immersiva l’esperienza dei fortunati spettatori che potranno assistere poichè, per motivi di capienza, il bellissimo Giardino ove si terrà l’evento può ospitare solo un numero contenuto di persone.

Per acquistare i biglietti si invitano i Video Lettori di Monolite ad utilizzare il circuito ufficiale di ticketone.

Il pubblico sarà nei meravigliosi spazi del Castello Rospigliosi, dove Caravaggio trovò rifugio grazie alla benevolente ospitalità dei Principi Colonna, potenti amici di famiglia, e dove egli dipinse due straordinari capolavori:  “I discepoli di Emmaus” e “La Maddalena”.

E così nel suggestivo scenario gabino tornerà il genio che plasmò la luce come nessun altro,  tutta la forza evocativa dei bui improvvisi che animano le opere firmate da Caravaggio che dimostrano l’eccezionale sensibilità nella resa della dimensione umana, fisica ed emotiva, con l’uso scenografico della luce. Quella ipnotica dicotomia tra luci ed ombre, tocco drammatico e teatrale di Caravaggio, emblema che ne caratterizza l’estro rivoluzionario, ben si rispecchia anche nei profili di vita del grande Artista che alternò in tutta la sua vita le ombre dei ricordi alle passioni,  gli incubi all’amore, la vitalità alla morte.

 

Alessandra Battaglia

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