Anche quest’anno come da tradizione, a Valmontone, si è svolta la Sagra della Lumaca, arrivata quest’anno alla 42esima edizione. Dal 24 al 29 Giugno 2025, presso la località San Giovanni di Valmontone, nel Parco della Lumaca, (Via Aldo Moro, 4) allestito per l’occasione con stand, bancarelle di artigianato, spettacoli, colori e musica. Tutto per celebrare la remota tradizione che vede protagoniste le chiocciole e i gustosi piatti che si possono ricavare dalla loro cottura. Grazie al Patrocinio del Comune di Valmontone, all’ausilio degli sponsor e dell’Associazione Culturale della Lumaca di Valmontone, presieduta dal Presidente Maurizio D’Imperia, ha avuto luogo anche quest’anno una delle più antiche festività che la città onora ogni anno. Presente anche la Sindaca di Valmontone Veronica Bernabei. La presenza non si è limitata solo ai cittadini, ma anche e soprattutto alle persone esterne giunte a Valmontone entusiaste di vivere la Sagra e agli abitanti dei comuni circostanti, che si sono riversati tra le vie che portano agli stand, hanno gustato con piacere il cremoso sugo di lumaca e danzato al chiaro di luna. Ragazzi e bambini hanno potuto passare una deliziosa serata intrattenendosi anche con giochi a loro dedicati tra dolci e prelibatezze culinarie, artigianato e stand all’insegna della creatività e dei piccoli oggettini.
La storia della sagra affonda le sue radici nel lontano XII secolo d.C., nell’anno 1182, periodo in cui, vicino ai resti dell’Antica Via Labicana, fu costruita la chiesa di San Giovanni Battista in Silvia. La Chiesa venne successivamente distrutta e al suo posto venne eretto un eremitorio dedicato sempre a San Giovanni, che diede poi il nome al colle. In quei tempi la chiesa era custodita da un eremita, che vi abitava, viveva dei frutti dell’orto circostante che coltivava e delle offerte dei fedeli. Già allora i Valmontonesi erano molto rispettosi e credenti in San Giovanni Battista e lo festeggiavano con vari riti.
I festeggiamenti avevano origine nella notte tra il 23 e il 24 Giugno, e si mescolavano tradizioni, superstizioni, magia e religione. Quella era la notte delle streghe e per non incontrarle, si doveva restare chiusi dentro casa, ma se proprio qualche anima intrepida voleva sfidare la sorte, poteva farlo mettendosi a un incrocio di strade, con il mento poggiato a un forcone.
Si dice che in quei giorni i giovani si alzassero per andare in campagna per vedere l’alba, il sole che spuntava sembrava che ballasse e che se ci si lavava il viso con la rugiada si diventasse più belli. In quel giorno c’erano due usanze. L’arciprete dopo il canto dei vespri, officiato nella chiesa rurale, doveva offrire ai fedeli una squisita merenda, chiamata “merenda arcipretale”. L’altra usanza, Il Comparato di S. Giovanni, consisteva nel regalare un garofano rosso a una persona così da poter diventare suo compare. Era tradizione già da allora che il cibo di rito fossero proprio le lumache. Da qui nasce la Sagra della Lumaca.
Si narra che durante gli anni dei conflitti mondiali la tradizione continuasse a tenersi in piedi, andò scemando man mano che gli anni passavano, ma verso la fine degli anni ‘70 e l’inizio degli anni ‘80, un gruppo di amici di Colle S. Giovanni, invogliati dai racconti degli anziani e dagli episodi di questa antica leggenda, decisero di far rinascere quell’antica tradizione.
Accompagnati da un buon bicchiere di vino, all’ombra di qualche cantina o ristorante del colle, diedero vita al primo comitato dei festeggiamenti. Chissà se quegli amici avrebbero mai immaginato la continuazione di quell’impegno e la profonda devozione che negli anni i cittadini e gli amanti di questa festa sono riusciti a tenere viva, tanto da portare la Sagra della Lumaca di Valmontone alla XXXXII edizione. A oggi sempre più persone si sono avvicinate al comitato con l’avvento di giornate festose e la riscoperta di questa tradizione puramente Valmontonese, grazie soprattutto al sugo di lumache, condimento delizioso.
L’arte culinaria legata alla festività è riportata oggi attraverso le mani sapienti dei cuochi e delle cuoche che si prodigano dietro gli stand gastronomici. Il grande stand principale viene popolato da tantissimi tra grandi esperti e giovani nuove leve animate di volontà e ottimi propositi. Sono tutti volontari appassionati della festa che si dedicano con grande passione ad alimentare la splendida tradizione con impegno e voglia di festeggiare al meglio.
Oltre alle pietanze che si ha il piacere di assaporare, i visitatori possono gustare anche l’arte dell’artigianato che si estende lungo gli stand locali, la presenza di libri, segnalibri e veri e propri tesori fatti a mano, gioielli e gadget che ricordano l’evento. Spiccano tra queste attività, la pedalata notturna, la musica folkloristica del territorio, le esibizioni di danza, la quindicesima sagra della maratonina della lumaca e lo spettacolo pirotecnico.
L’evento è l’occasione perfetta per scoprire in prima persona le radici di questa cittadina e le sue opportunità. Assaggiare il prelibato sugo di lumache, cotte sul posto e sul momento, la cui arte culinaria rappresenta un passaggio di mani esperte e ricette antiche. È inoltre possibile gustare i succulenti arrosticini di carne di pecora, grigliati sul momento.
La spaziosità del Parco consente a tutti i cittadini comodità e divertimento, comfort e spensieratezza, per passare serate all’insegna della magia che le notti valmontonesi regalano.
La Sagra della Lumaca di Valmontone è l’evento perfetto per coniugare passato e presente, un evento gastronomico e culturale di grande richiamo che celebra la tradizione e la convivialità, offrendo un’esperienza unica per tutti i partecipanti.
Un’atmosfera di festa e allegria accompagna il nostro reportage, attimi di tradizione imperdibili per immergersi completamente nella ragnatela culturale del territorio, attraverso la gentilezza degli operatori culinari e i racconti degli organizzatori.
Per tutti coloro che vogliono vivere un’esperienza unica e avvenente, la Sagra della Lumaca di Valmontone è un appuntamento perfetto. Un intreccio di usanze e folklore cittadino, pronti a enfatizzare la vivacità di questo paese.
Alina Bucci