Al Teatro Olimpico dall’8 febbraio, per la stagione dell’Accademia Filarmonica Romana, la nuova produzione del Balletto di Milano firmata dal coreografo francese Stéphen Delattre. Volendo riassumere in un’unica parola l’impatto di questa opera in due atti: brividi. Questa la sensazione data da questo meraviglioso balletto. Si entra fin da subito in un vortice di colori, trasmessi dagli abiti indossati da tutto il cast artistico e, nel corso dei minuti, ancora brividi fitti di emozioni che tengono il pubblico con il fiato sospeso.
La storia emerge a passo di una danza a metà tra il classico ed il moderno, sullo sfondo della Cattedrale di Notre Dame, che cambia umore a seconda di come cambia quello degli artisti. Si passa dall’austerità di Frollo, con la sua battuta incalzante e potente di chi si nasconde dietro un’istituzione, per arrivare fino alla bravura di Quasimodo, che sembra portare dietro il peso di ciò che appare e non ciò che si è.
La bella Esmeralda riesce a raccontare la sua storia passando da una danza romantica con il capitano Phoebus, ad una più giocosa con Quasimodo, fino all’erotismo di un gioco a tre. Non da meno è Fleur de Lys che rappresenta la gelosia sempre in agguato alla perfezione. Anche per chi non ha mai letto il famoso libro di Victor Hugo, non si fatica a capire la trama, perché questi splendidi ballerini sono riusciti a tradurre le parole in danza. E così Roma è stregata, fino al 12 febbraio, al Teatro Olimpico, da questo appuntamento legato alla stagione dell’Accademia Filarmonica Romana, con il sopra descritto effetto della nuova produzione del Balletto di Milano Notre-Dame de Paris che, dopo il fortunato debutto a Milano e i recenti sold out, continuerà il tour.
Non è un caso dato che lo spettacolo vanta la firma del pluripremiato coreografo francese Stéphen Delattre. Il balletto si ispira al celebre romanzo di Victor Hugo che, nella Parigi del 1482, vede quale protagonista Quasimodo, il campanaro gobbo della Cattedrale, perdutamente innamorato della zingara Esmeralda. Affascinato dalla bella gitana anche Frollo, arcidiacono della Cattedrale, personaggio che dà vita ad una serie di intrecci che mettono in luce dinamiche tipiche dei rapporti umani, dalla gelosia alla passione, le stesse che rendono ancora attuale il racconto scritto quasi due secoli fa.
Stéphen Delattre che ama utilizzare elementi della danza classica e moderna per sviluppare un proprio personale linguaggio del corpo, rispetta fedelmente la storia di Esmeralda, offrendo inoltre numerosi spunti di riflessione su temi di grande attualità. In primis di come l’aspetto esteriore e il modo in cui si appare sia oggetto di giudizio – e purtroppo pregiudizio – da parte della gente, ma anche dell’impossibilità di alcuni amori e, in alcuni casi, del potere della religione sulla società.
Pregevoli anche le selezioni musicali offerte, scelte da Davidson Jaconello che ha saputo accostare con competenza musicale brani di compositori come Maurice Ravel, Gioachino Rossini, Giuseppe Verdi, Ludwig Minkus e altri. Di grande impatto anche le videoproiezioni scenografiche di René Zensen, nelle quali domina la celebre Cattedrale parigina e i costumi creati da Federico Veratti, già primo ballerino del Balletto di Milano, oggi costumista della Compagnia nonché stilista emergente del panorama nazionale.
Messi alla prova in uno stile per loro tutto nuovo, i danzatori del Balletto di Milano tra le compagnie italiane più prestigiose, che accoglie giovani ballerini da tutto il mondo nonché una nutrita schiera di danzatori provenienti dall’Accademia Teatro alla Scala, sono tutti ugualmente valorizzati da una coreografia brillante, ricca di passi e di port de bras immensi, la cui forza espressiva è anche nella massima cura del più piccolo dettaglio interpretativo: dalla potenza di uno sguardo, a quella di un gesto o di un respiro.
Frollo, personaggio principale, austero e tormentato, è affidato ad Alberto Viggiano, danzatore proveniente dall’Accademia Teatro alla Scala da due anni con la Compagnia. Mattia Imperatore è Quasimodo, in un ruolo altrettanto impegnativo che richiede forte immedesimazione nel personaggio. Esmeralda vede impegnata la carismatica Gioia Pierini, Phoebus il principal del Balletto di Milano Alessandro Orlando, Fleur de Lys Giusy Villarà. Impegnati nei tanti ruoli di gargoyles, cittadini e soldati Paloma Bonnin, Annarita Maestri, Luca Novello e Carlotta De Mattei.
“La nuova produzione del Balletto di Milano nata nel 2022 – dichiara Carlo Pesta, direttore artistico della compagnia milanese – è una versione snella ed efficace nella sua mise en éspace, adatta a una produzione di giro. Una versione attuale del celebre romanzo di Victor Hugo, dal gusto drammatico e al tempo stesso molto virtuoso negli insiemi e nei pas de deux affidati a giovani ballerini di grande talento. Delattre è stato un perfetto interlocutore. Partendo da una base classica, ha elaborato una coreografia di grande plasticità e di una particolare ricerca di movimento. Il risultato è uno spettacolo che affascina e cattura il pubblico catalizzando l’attenzione dall’inizio alla fine”.
Dopo Roma, in cui si trattiene fino a domenica 12, lo spettacolo continuerà a girare nei teatri italiani e all’estero, grazie anche al supporto delle ambasciate italiane.
Laura Ingretolli