Subito dopo quella naturalistica, il nostro patrimonio culturale è la seconda motivazione di vacanza in Italia.
I dati dell’Istituto Nazionale Ricerche Turistiche (Isnart) elaborati per l’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio indicano 142 milioni di presenze nel 2022 di cui il 55% costituito da flussi italiani (78,8 milioni) ed il 45% da flussi internazionali (63,6 milioni).
Su questi numeri e basandosi anche sulle proiezioni dell’Istituto di Ricerca IRCM (www.ircm-ricerca.com), cresce il trend per il 2023, arrivando a prevedere 158 milioni di presenze di cui 87 milioni provenienti dall’Italia e 71 milioni provenienti dall’estero.
Quale è l’idealtipo del turista culturale che sceglie il Bel Paese?
Il profilo è del tutto trasversale perché si tratta di un viaggiatore alla ricerca e all’apprezzamento del patrimonio storico-artistico ed architettonico, ma anche ai tesori naturalistici ed all’enogastronomia, insomma attento alla cultura a 360 gradi confermando i dati Isnart secondo i quali anche i turisti stranieri sono guidati dalla voglia di novità (22%) e da quella di scoprire la nostra enogastronomia (18,1%).
Una volta a destinazione, il turista culturale si dedica a<> visite in centri storici (35,3%), monumenti (30,1%), palazzi e castelli (28%), musei(25,3%) e siti archeologici (18%). Ma il dato più interessante è quello che vede il turista culturale fare anche tante escursioni e gite nella natura (57,1%), più del turista medio italiano (47%)» osserva l’Istituto Nazionale Ricerche Turistiche.
La spesa media giornaliera?
Per la vacanza chi viaggia per motivi culturali spende sensibilmente di più della media: 140 euro. Il budget giornaliero “culturale” include 64 euro pro capite per l’alloggio, 27 euro per ristoranti e pizzerie, 22 euro per attività ricreative, 14 euro per i musei e monumenti e 13 euro per l’acquisto di prodotti enogastronomici.