La strada è un racconto fanta-apocalittico che narra di un mondo stravolto da una non precisata catastrofe (forse una guerra nucleare) in cui seguiamo il viaggio di padre e figlio verso sud per sfuggire alle rigide condizioni climatiche che caratterizzano i luoghi in cui vivono e per cercare salvezza dalle bande di predoni e cannibali che ormai infestano le strade, accompagnati solo dal loro carrello in cui costudiscono coperte e beni di sopravvivenza e da una pistola con soli due proiettili da utilizzare per suicidarsi in caso di pericolo senza ritorno.
La strada è la trasposizione a fumetti del celebre romanzo di Cormac McCarthy, oltre che sceneggiatore e drammaturgo, è considerato uno dei quattro scrittori americani contemporanei più importanti insieme a Don De Lillo, Thomas Pynchon e Philip Roth.
Manu Larcenet è uno dei fumettisti in attività più significativi degli ultimi trent’anni e il suo lavoro resterà per sempre nella storia del linguaggio, basta ricordare un altro suo capolavoro, Blast ( qui trovate il link all’articolo ).
In teoria, quindi, questo libro dovrebbe essere un matrimonio in paradiso. E di fatto o è. Il lavoro di Larcenet in questo volume è assolutamente straordinario, tanto nella grammatica del racconto, quanto nel disegno e nel colore. Eppure, nonostante questo, qualcosa manca rispetto al romanzo: il libro di Larcenet risulta migliore se non si è letto prima il libro di McCarthy, perché se lo si è letto, si noterà tutto quello che si è perso. Di contro, leggere prima il fumetto di Larcenet, guasta il gusto della scoperta del romanzo di McCarthy.
È una specie di coperta troppo corta che, per un verso o per l’altro, finisce per rovinare (un poco) una delle due esperienze. Per assurdo, è meglio quando un adattamento è meno buono perché puoi consigliare tranquillamente di leggere prima l’opera originale e poi dedicarsi all’adattamento che, essendo inferiore, non può essere guastato. Ma quando un adattamento è anche una grandissima opera di suo, diventa difficile decidere cosa consigliare.
Comunque sia, avercene problemi del genere.
Se dal lato narrativo il lavoro svolto rimane di ottima qualità, trovando appoggio su un romanzo di livello superiore, è innegabile che sono i disegni la parte di questo adattamento che scompiglia le carte, dando, nella loro maestosità, un nuovo livello di lettura. Le tavole di grande formato ospitano una delle prove grafiche più straordinarie che personalmente abbia avuto il piacere di osservare: Larcenet abbandona ogni vestigia di caricaturalità per passare a un tratto finissimo per delineare paesaggi e sfondi, graziati da un utilizzo della luce superbo e dalla realizzazione di gran pregio dei fenomeni atmosferici come nebbia, pioggia e neve, a uno stile maggiormente morbido e carnale per caratterizzare i personaggi umani le cui anatomie, le fisionomie sono ben precise (stupendi e comunicativi i volti dei due protagonisti), capace di dare riconoscibilità a una popolazione perlopiù ricoperta di stracci e che quasi permette al lettore di intuire le intenzioni di chi percorre la strada.
Il volume ha raggiunto le librerie ieri, in un’edizione assolutamente splendida. Andate a comprarvelo perché è il fumetto dell’anno.